venerdì 25 dicembre 2015

Costringere la gente a seguire la verità

Ibn Abdu Rabbih ha riportato: Abdul Malik disse a suo padre Omar Ibn Abdul Aziz, "O padre, qual è la materia che non fa attuare i comandi? Per Allah, non mi dispiacerebbe se ciò causasse discordia tra noi fintanto che questa fosse la verità. » Umar rispose:" Non fare così, figlio mio. In verità, Allah ha biasimato chi beve del vino nel Corano due volte ed è solo la terza volta che lo ha reso illecito. Temo che se costringessi la gente a seguire la verità tutta in una volta, la rifiuterebbero tutta in una volta e ciò causerebbe una tribolazione ".
 
Fonte: Al-'Iqd Al-Farid 5/185
 
عن ابن عبد ربه قال عبد الملك بن عمر بن عبد العزيز لأبيه يا أبت ما لك لا تنفذ الأمور فو الله ما أبالي لو أن القدور غلت بي وبك في الحق قال له عمر لا تعجل يا بني فإن الله ذم الخمر في القرآن مرتين وحرمها في الثالثة وأنا أخاف أن أحمل الحق على الناس جملة فيدفعونه جملة ويكون من ذلك فتنة
5/185 العقد الفريد

Il ricordo di Allah per il cuore è come l'acqua per i pesci

Ibn Taymiyya, che Allah abbia misericordia di lui, disse: "Il ricordo di Allah per il cuore è come l'acqua per i pesci. Quale sarà lo stato del pesce se viene tolta l'acqua? "
 
Fonte: Mu'jam ashab 1/11
 
قال ابن تيمية رحمه الله الذكر للقلب مثل الماء للسمك فكيف يكون حال السمك إذا فارق الماء
1/11 معجم أصحاب شيخ الإسلام ابن تيمية

giovedì 24 dicembre 2015

L’espiazione del giuramento


Non è corretto che chi deve espiare digiuni tre giorni poiché l’espiazione consiste in una di queste tre scelte:
1. Dare da mangiare a dieci poveri,
2. o vestire dieci poveri,
3. o liberare uno schiavo.
Solo in caso di povertà, chi non può scegliere una delle tre, allora digiuna tre giorni.
Chi ha la possibilità di dare un pasto a dieci poveri, o di vestirne dieci o di liberare uno schiavo e invece digiuna tre giorni con l’intenzione dell’espiazione, sappia che il suo digiuno non la soddisfa.
Allah Ta'ala dice: (Allah non vi punirà per una avventatezza nei vostri giuramenti, ma vi punirà per i giuramenti che avete ponderato. L'espiazione consisterà nel nutrire dieci poveri con il cibo consueto con cui nutrite la vostra famiglia, o nel vestirli, o nel liberare uno schiavo. E chi non ha i mezzi di farlo, digiuni allora per tre giorni. Ecco l'espiazione per i giuramenti che avrete disatteso. Tenete fede ai giuramenti! Così Allah vi spiega i Suoi segni affinché, siate riconoscenti), La Tavola Imbandita, 89.

Da un’altra fatwa: «Un consiglio importante. A chi giura per Allah e poi dice: ‘In sha Allah’, anche se non lo sente l’interlocutore, Allah facilita la sua impresa finché l’altro accetta, e se non accade quello che desidera, non gli tocca alcuna espiazione (…)
Il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: “Chi giura con Allah poi dice: ‘In sha Allah’ non gli spetta niente”». https://www.youtube.com/watch?v=c3iGLmjaMlk
Dello studioso ibn al-‘Uthaymin (rh)

Traduzione a cura di Islamiqra

Urwa bin Az-Zubair ha riferito: Abdullah bin Az-Zubair era la persona più amata da Aisha dopo del Profeta e Abu Bakr, e lui a sua volta è stato il più devoto a lei. Aisha non tratteneva mai la ricchezza data a lei da Allah e usava spenderla tutta in carità. Abdullah gli disse, "Aisha dovresti smettere di farlo." Lei disse: "Devo smettere di farlo? Giuro che non potrò mai più parlare con Abdullah bin Az-Zubair." Per questo motivo Ibn Az-Zubair ha chiesto aiuto ad alcune persone dei Quraish e in particolare i due zii del Messaggero di Allah affinchè intercedessero per lui presso di lei, ma lei rifiutò di parlare con lui. Così Az-Zuhriyun, gli zii del Profeta, incluso Abdur Rahman bin Al-Aswad bin Abd Yaghuth e Al-Miswar bin Makhrama gli dissero: "Quando chiederemo il permesso di farle visita, entrerai in casa sua insieme a noi." Così fece e di conseguenza lei accettò la loro intercessione. Lui le mandò dieci schiavi che lei emancipò come espiazione per non aver mantenuto il suo voto. In seguito Aisha emancipò altri schiavi per lo stesso motivo, fino a quando arrivò ad emanciparne quaranta. Disse poi: "Vorrei aver specificato cosa avrei fatto se non avessi soddisfatto il mio voto quando lo feci, così adesso avrei potuto farlo più facilmente."

Fonte: Sahih Bukhari 3314

Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Bukhari
عن عروة بن الزبير قال كان عبد الله بن الزبير أحب البشر إلى عائشة بعد النبي صلى الله عليه وسلم وأبي بكر وكان أبر الناس بها وكانت لا تمسك شيئا مما جاءها من رزق الله إلا تصدقت فقال ابن الزبير ينبغي أن يؤخذ على يديها فقالت أيؤخذ على يدي علي نذر إن كلمته فاستشفع إليها برجال من قريش وبأخوال رسول الله صلى الله عليه وسلم خاصة فامتنعت فقال له الزهريون أخوال النبي صلى الله عليه وسلم منهم عبد الرحمن بن الأسود بن عبد يغوث والمسور بن مخرمة إذا استأذنا فاقتحم الحجاب ففعل فأرسل إليها بعشر رقاب فأعتقتهم ثم لم تزل تعتقهم حتى بلغت أربعين فقالت وددت أني جعلت حين حلفت عملا أعمله فأفرغ منه
3314 صحيح البخاري كتاب المناقب قريش والأنصار وجهينة ومزينة وأسلم وأشجع وغفار موالي

Ibn Kathir ha riferito: Allah ha detto: "Prendi in mano un fascio di erba e colpiscila con esso e non rompere il tuo giuramento." (38:44) Il profeta Ayyub, su di lui sia la pace, era arrabbiato con la moglie e sconvolto per qualcosa che aveva fatto, così lui giurò che, se Allah lo avrebbe guarito, l'avrebbe colpita con un centinaio di colpi. Quando Allah lo guarì, pensò, come poteva la sua misericordia, compassione e gentilezza essere ricompensata con un pestaggio? Così Allah gli ha mostrato una via d'uscita, dicendogli che doveva prendere un fascio di erba sottile con un centinaio di steli e colpirla con quello delicatamente una sola volta. Così Ayyub compì il suo giuramento ed evitò di rompere il suo voto. Questa è stata la soluzione e la via d'uscita per chi ha avuto timore di Allah e si è rivolto a Lui pentito.

Fonte: Tafsir Ibn Kathir 38:44

قال ابن كثير وقوله وخذ بيدك ضغثا فاضرب به ولا تحنث وذلك أن أيوب عليه السلام كان قد غضب على زوجته ووجد عليها في أمر فعلته قيل إنها باعت ضفيرتها بخبز فأطعمته إياه فلامها على ذلك وحلف إن شفاه الله ليضربنها مائة جلدة وقيل لغير ذلك من الأسباب فلما شفاه الله وعافاه ما كان جزاؤها مع هذه الخدمة التامة والرحمة والشفقة والإحسان أن تقابل بالضرب فأفتاه الله عز وجل أن يأخذ ضغثا وهو الشمراخ فيه مائة قضيب فيضربها به ضربة واحدة وقد برت يمينه وخرج من حنثه ووفى بنذره وهذا من الفرج والمخرج لمن اتقى الله وأناب إليه
38:44 تفسير القرآن العظيم تفسير سورة ص تفسير قوله تعالى واذكر عبدنا أيوب

Haritha ibn Wahb ha riferito: Il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse "Non vi ho raccontato chi sono i compagni del Paradiso? E' ogni  persona umile, considerata debole, ma che se dava un giuramento ad Allah egli adempiva al suo giuramento. Non ti ho raccontato chi sono  i compagni dell'inferno? E' ogni persona crudele, superba e arrogante. "
 
Fonte: Sahih Bukhari 4634, Sahih Muslim 2853
 
Grado: Muttafaqun Alayhi (autenticità concordata) secondo Al-Bukhari e Muslim
 

حارثة بن وهب الخزاعي قال سمعت النبي صلى الله عليه وسلم يقول ألا أخبركم بأهل الجنة كل ضعيف متضعف لو أقسم على الله لأبره ألا أخبركم بأهل النار كل عتل جواظ مستكبر
 
4634 صحيح البخاري كتاب تفسير القرآن سورة ن والقلم رجل من قريش له زنمة مثل زنمة الشاة
2853 صحيح مسلم كتاب الجنة وصفة نعيمها وأهلها ما بين منكبي الكافر في النار مسيرة ثلاثة أيام للراكب المسرع

giovedì 17 dicembre 2015

visitare i fratelli

Disse ibn Mas’ud (r):
«Quando non vedevamo un fratello, andavamo da lui. Se era malato la nostra era una visita al malato. Se era impegnato gli davamo aiuto. Altrimenti era una semplice visita».
Traduzione a cura di Islamiqra

Il sollievo


Da ibn ‘Umar (r2), il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: «Tre uomini, di coloro che vi precedettero, partirono e cominciò a piovere. Si ripararono in una grotta che si chiuse [a causa di una frana]. Allora si dissero l’un l’altro: “In verità, ci salverà solo l’invocazione ad Allah con le nostre buone opere”.
Uno disse: “Oh Allah, Tu sai che avevo preso dei lavoratori ai quali saldai le paghe ad eccezione di un uomo che partì e la lasciò. Investii [nel bestiame] la sua parte finché crebbe tanto. Passò del tempo, tornò e mi disse: ‘Oh servo di Allah, dammi quel che mi devi’, risposi: ‘Tutto quel che vedi di cammelli, mucche, gregge e schiavi è frutto della tua paga’, chiese: ‘Mi prendi in giro?’, risposi: ‘No’, allora prese tutto e partì. Oh Allah, se sai che l’ho fatto per Tuo timore, sollevaci”, allora la roccia si spostò [un po’].
Disse l’altro: “Oh Allah, avevo dei genitori anziani. Ogni notte portavo loro del latte ovino. [Un giorno] sono tornato tardi. Loro erano addormentati mentre mia moglie e i miei figli erano sfiniti dalla fame. Di solito non davo loro da bere prima che bevessero i miei genitori. Non mi sentivo di svegliarli e non volevo lasciarli che forse avrebbero desiderato il loro latte, così li ho aspettati fino al sorgere dell’alba. Oh Allah, se sai che l’ho fatto [solo] per Tuo timore, sollevaci”, allora la roccia si spostò [un altro po’] finché videro il cielo”.
Disse quell’altro: “Oh Allah, Tu sai che avevo una cugina [paterna] ed era la più amata per me. La desideravo ma lei rifiutò e mi chiese 100 dinari. Lavorai per risparmiali. Andai da lei, glieli diedi, allora mi permise di prenderla. Quando mi sedetti fra le sue gambe, disse: ‘Temi Allah e rompi l’imene solo con il diritto!’ allora mi alzai e le lasciai i 100 dinari. Oh Allah, se sai che l’ho fatto [solo] per Tuo timore, sollevaci”, allora la roccia si spostò [un altro po’] finché uscirono”. Allah li aveva sollevati», narr. al-Bukhari.

Alcuni insegnamenti da questo hadith:
- cercare la compagnia dei devoti;
- il beneficio che le nostre opere buone ci procurano in questa vita;
- Allah conosce nella difficoltà chi Lo riconosce nell’agiatezza;
- in caso di difficoltà, il devoto ricorre subito ad Allah Ta'ala, che ascolta chi Lo invoca e esaudisce la richiesta dell’affranto;
- dare la precedenza ai genitori rispetto ai figli e alla moglie. Ed è ovvio che se un marito riconosce i diritti dei genitori sa anche come trattare i suoceri.
Traduzione a cura di Islamiqra

domenica 13 dicembre 2015

L’avvenire dei bambini morti, musulmani e non musulmani

Fatwa
L’avvenire dei bambini musulmani morti
Il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: «I bambini dei musulmani sono in un monte adottati da Ibrahim e Sara fino a consegnarli ai loro padri nel Giorno del Giudizio», corretto da al-Albani (rh).
La gente del Paradiso non dorme
«Il sonno è il fratello della morte, e la gente del Paradiso non dorme », corretto da al-Albani (rh).
Alhamdu liAllahi rabbi al ‘alamin
L’avvenire dei bambini pagani morti
Da Abu Malik, fu chiesto al Profeta -pace e benedizione su di lui- riguardo ai bambini dei pagani, rispose: «Essi sono in Paradiso», corretto da al-Albani (rh).
Traduzione a cura di Islamiqra

mercoledì 9 dicembre 2015

Sono forse uguali coloro che sanno e coloro che non sanno?


Al-Bukhari narrò da Abu Malik o Abu ‘Amir al-Ash’ari – dubbio sul narratore – che il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: «Ci sarà gente della mia comunità che renderà leciti la fornicazione, la seta, l’alcol e gli strumenti musicali», hadith sospeso.
Questo hadith è stato respinto da ibn Hazm. E coloro che lo rendono debole seguono senz’altro il suo parere.
Nonostante il suo prestigio, Ibn Hazm è Dhahirita, cioè interpreta alla lettera i testi sharaitici compreso al-hadith. Quindi non si può apprendere al-hadith da lui. I suoi errori su al-hadith sono inaccettabili malgrado la sua vasta sapienza e memorizzazione (hifdh).
Ibn Hazm affermò che at-Tirmidhi era ignoto (majhul). Ma ibn Hajar, il commentatore di sahih al-Bukhari, si infuriò per quella definizione su at-Tirmidhi (rh), che era un muhaddith degno di fiducia presso tutti i muhaddithun (gli studiosi di al-hadith).
Si definisce al-hadith sospeso (mu’allaq) quello in cui l'anello iniziale della catena è assente.
Attenzione, di un hadith sospeso può darsi che ne esista una versione con catena di trasmissione completa (muttasil) in altre raccolte.
L’hadith in questione è contenuto nella raccolta di al-Bayhaqi con catena continua.
Al-Bukhari narrò questo hadith direttamente da un suo professore (Hisham ibn ‘Ammar), ma senza dichiarare di averlo sentito da lui e senza riportare tutta la catena di trasmissione.
Bisogna sapere che gli ahadith sospesi di al-Bukhari sono tutti continui in altre raccolte.
Tanti ahadith erano conosciuti e diffusi fra gli ulema e nel mercato della sapienza, i loro trasmettitori erano conosciuti. L’imam al-Bukhari li narrava abbreviati per evitare di scrivere quello che era risaputo. Dov’è quindi il problema?
Se supponiamo che qualche hadith sospeso possa esser definito debole, dobbiamo sapere che questo può essere valutato esclusivamente dagli studiosi di al-hadith (al-muhaddithun).
Valutare un hadith dipende strettamente da come al-muhaddithun giudicano i trasmettitori.
Quando c’è discussione fra di loro su un trasmettitore - per alcuni è bugiardo, ma per altri è degno di fiducia - ecco che l’hadith da lui trasmesso viene rigettato dai primi, ma gradito dagli altri.
Di certo nessuno dei muhaddithun conosce gli ahadith di al-Bukhari meglio di lui.
E in ogni caso, se c’è discussione su un hadith fra al-Bukhari e altri muhaddithun, il parere di al-Al-Bukhari resta senz’altro il più valido.
Al-Bukhari, ma sha Allah, fu uno studioso di grande talento e di consapevolezza in al-hadith, in al-fiqh e nella memorizzazione della sapienza. È ovvio in caso di discordia far valere il suo parere.
Nessuno degli ahadith di al-Bukhari è debole, c’è soltanto disaccordo fra lui e altri narratori.
Se meditiamo, analizziamo e valutiamo bene troviamo che il parere di al-Bukhari è prevalente su quello di chiunque.
Per questo stiamo attenti a non fare dichiarazioni in cui rendiamo gli ahadith di al-Bukhari deboli. Tutti gli ulema sono unanimi sulla certificazione delle due raccolte (sahihayn) di al-Bukhari e di Muslim.
Di al-muhaddith Abu Is’haq al-Huwayni
Traduzione e adattamento a cura di Islamiqra
https://www.youtube.com/watch?v=Tjax1FC7QHU

domenica 29 novembre 2015

La pratica come mezzo di salvezza

Abu Huraira riferì: Il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse: "In verità, ci troviamo in un momento in cui chi di voi lascia un decimo di quello che è stato comandato sarà rovinato nell'Aldilà. Poi verrà un tempo in cui chi di voi praticherà un decimo di quello che è stato comandato sarà salvato ".
 
Fonte: Sunan At-Tirmidhi 2267
 
Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Albani
 
عن أبي هريرة عن النبي صلى الله عليه وسلم قال إنكم في زمان من ترك منكم عشر ما أمر به هلك ثم يأتي زمان من عمل منكم بعشر ما أمر به نجا
 
2267 سنن الترمذي كتاب الفتن عن رسول الله صلى الله عليه وسلم باب ما جاء في النهي عن سب الرياح
 
2267 المحدث الألباني خلاصة حكم المحدث صحيح في صحيح الترمذي

l'umiltà è il miglior atto di adorazione

Ibn Al-Mubarak ha riferito: Aisha, che Allah sia soddisfatto di lei, disse: "In verità, si sta trascurando il migliore atto d'adorazione: L'umiltà"
 
Fonte: Az-Zuhd war Riqa'iq 391
 
Grado: Hasan (buono) secondo Ibn Hajar
 
عن ابن المبارك عن عائشة رضي الله عنها قالت إنكم لتغفلون أفضل العبادة التواضع




  391 الزهد والرقائق لابن المبارك

96 المحدث ابن حجر العسقلاني خلاصة حكم المحدث حسن غريب اختلف فيه على ابن المبارك والمشهور عنه موقوفا في الأمالي المطلقة

Attenzione alle prove

Jubair ibn Nufair ha riportato: sono entrato nella casa di Abu ad-Darda, e lo vidi mentre era in piedi in preghiera. Quando si sedette, cominciò a recitare con fervore la testimonianza di fede e cominciò a cercare rifugio in Allah dall'ipocrisia. Dopo aver finito, gli chiesi: "Che Allah ti perdoni, o Abu Ad-Darda! Cosa c'è tra te e l'ipocrisia? " e Abu ad-Darda rispose, "O Allah, il vostro perdono! Chi è al sicuro dalla prova? Chi è al sicuro dalla prova? Chi è al sicuro dalla prova? Per Allah, un uomo potrebbe essere messo alla prova solo per un'ora e a causa di ciò allontanarsi dalla sua religione. "
 
Fonte: Shu'ab al-iman 822
 
عن جبير بن نفير قال دخلت على أبي الدرداء منزله بحمص فإذا هو قائم يصلي في مسجده فلما جلس يتشهد جعل يتعوذ بالله من النفاق فلما انصرف قلت غفر الله لك يا أبا الدرداء ما أنت والنفاق قال اللهم غفرا ثلاثا من يأمن البلاء من يأمن البلاء والله إن الرجل ليفتتن في ساعة فينقلب عن دينه
822 شعب الإيمان للبيهقي الحادي عشر من شعب الإيمان

rompere le ossa di un musulmano

Malik ha riferito: Aisha la moglie del Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse, "Rompere le ossa di un musulmano morto è come romperle quando egli è vivo." 

Fonte: Muwatta 557

Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Albani

عن مالك أنه بلغه أن عائشة زوج النبي صلى الله عليه وسلم كانت تقول كسر عظم المسلم ميتا ككسره وهو حي
557 موطأ مالك رواية يحيى الليثي كتاب الجنائز

lunedì 23 novembre 2015

i segni dell'ora

Abu Huraira ha riferito: Il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse: "Il tempo passerà velocemente, le buone azioni diminuiranno, l'avarizia aumenterà, appariranno afflizioni, e ci sarà molto sconvolgimento." Hanno detto, "O Messaggero di Allah, che cos'è lo sconvolgimento? "Il Profeta disse:" Le Uccisioni! Le Uccisioni! "

Fonte: Sahih Bukhari 6652

Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Bukhari

عن أبي هريرة عن النبي صلى الله عليه وسلم قال يتقارب الزمان وينقص العمل ويلقى الشح وتظهر الفتن ويكثر الهرج قالوا يا رسول الله أيم هو قال القتل القتل

6652 صحيح البخاري كتاب الفتن باب ظهور الفتن

giovedì 12 novembre 2015

Il racconto del ragazzino e di coloro che furono gettati nel fuoco


Da Sohayb, il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: «Prima di voi c’era un re e aveva un mago, che quando divenne anziano gli disse: "Ormai sono vecchio e la mia ora sta per arrivare, perciò portami un ragazzino che gli insegnerò la magia".
Glielo mandò e gli insegnava la magia. Andando dal mago, il ragazzino si fermava da un monaco e ascoltava i suoi discorsi che gli piacevano.
Quando arrivava dal mago, quello lo picchiava e gli diceva: "Perché sei in ritardo?" e lo stesso, quando ritornava a casa, lo picchiavano e gli dicevano: "Perché sei in ritardo?"
Andò a lamentarsi dal monaco che gli disse: "Quando il mago vuol picchiarti, digli: ‘Mi trattengono a casa’, e quando ritorni a casa, di’ loro: ‘È il mago che mi trattiene’".
Un giorno, mentre camminava, vide una grande bestia furiosa che non lasciava passare la gente, allora disse: "Oggi saprò se l’impresa del monaco o quella del mago è la più amata da Allah". Prese un sasso e disse: "Oh Allah! se ami e sei più soddisfatto dell’impresa del monaco che di quella del mago, uccidi quest’animale così la gente riesce a attraversare". Lo colpì, lo uccise e la gente passò.
Lo raccontò al monaco che gli disse: "Figliolo! Sei migliore di me, sarai messo alla prova, quando succederà non parlare di me a nessuno".
Il ragazzino guariva il cieco, il lebbroso e tutte le malattie. Il re aveva un amico, colpito da cecità. Sentì del ragazzino e andò da lui con tanti regali. Gli disse: "Fammi guarire e avrai tutto questo", gli rispose: "Non guarisco nessuno, è Allah Ta'ala che guarisce. Se credi in Lui, Lo invocherò per la tua guarigione". Credette e invocò Allah che lo guarì.
Tornato dal re, si sedette nel solito posto, allora il re gli chiese: "Oh tu! Chi ti ha restituito la vista?" Rispose: "Il mio Signore", chiese: "Parli di me?" Rispose: "Il mio Signore e il tuo è Allah", gli chiese: "Ma tu hai un Dio all’infuori di me?" Rispose: "Sì! Il mio Dio e il tuo è Allah".
Allora lo mise sotto tortura finché gli indicò il ragazzino. Lo fece cercare e gli disse: "Figliolo! La tua magia ti permette di guarire il cieco, il lebbroso e altre malattie.", disse: "Io non guarisco nessuno, ma è Allah Ta'ala che guarisce", chiese: "Parli di me?", rispose: "No", chiese: "Ma tu hai un Dio all’infuori di me?" rispose: "Il mio Dio e il tuo è Allah", allora lo torturò finché gli indicò il monaco.
Quando glielo portarono gli disse: "Abbandona la tua religione", ma il monaco rifiutò, così gli fece tagliare la testa e il corpo in due con la sega. Disse al[l’ex] cieco: "Abbandona la tua religione", ma quello rifiutò, così gli fece tagliare la testa e il corpo in due con la sega. Poi al ragazzino: "Abbandona la tua religione", rifiutò anche lui, allora incaricò i suoi uomini di portarlo su una certa montagna: "Quando raggiungerete la cima, ordinategli di abbandonare la sua religione altrimenti buttatelo giù!". Quando arrivarono, [il ragazzino] disse: "Oh Allah! preservami da loro nel modo che vuoi", la montagna sussultò e precipitarono tutti.
Il ragazzino tornò dal re che gli chiese: "Dove sono i tuoi accompagnatori?" Rispose: "Allah Ta'ala mi ha protetto da loro". Di nuovo lo mandò con altri su una nave e disse: "Quando sarete in mezzo al mare, ordinategli di abbandonare la sua religione altrimenti fatelo annegare". Arrivati in mezzo al mare, il ragazzino invocò: "Oh Allah! preservami da loro nel modo che vuoi". Annegarono tutti.
Il ragazzino ritornò dal re che gli chiese: "Dove sono i tuoi accompagnatori?" Rispose: "Allah Ta'ala mi ha protetto da loro", poi disse al re: "In verità non riuscirai ad uccidermi se non farai quello che ti ordino di fare. Se farai quel che ti ordino mi ucciderai, altrimenti non riuscirai a farlo", chiese: "E cosa devo fare?" Rispose: "Raduna la gente in un unico luogo, poi mi crocifiggi ad un tronco, prendi una freccia dalla mia faretra e di’: ‘In nome di Allah, il Dio di questo ragazzino’. Se lo fai, riuscirai ad uccidermi".
Il re lo fece, mise la freccia nell’arco poi la lanciò dicendo: “In nome di Allah, il Dio di questo ragazzino”. Fu colpito alla tempia, vi mise la mano e morì. La gente disse: "Crediamo nel Dio del ragazzino", e al re: "Hai visto? Quello che temevi ecco che, per Allah, è successo; tutta la gente crede [nel Dio del ragazzino]".
Il re ordinò di scavare dei fossati all’incrocio delle strade con dei fuochi e disse: "Chi abbandona la sua religione lasciatelo andare altrimenti gettatelo dentro al fuoco. Allora la gente cadeva nel fuoco. Poi toccò a una donna che allattava il suo piccolo, esitava ma il neonato le disse: "Abbi pazienza mamma, sei sulla [via della] verità"», narr. Ahmed e Muslim.
Così Dhu Nawwas uccise in una mattina ventimila persone. Si salvò solo un uomo (Daws Dhu Tha’laban) che fuggì. Lo inseguirono ma non riuscirono a prenderlo. Andò da Cesare, re del Siam, che scrisse a Negus, re dell’Abissinia, che mandò assieme a lui un esercito di cristiani abissini guidato da Aryat e Abrahah. Salvarono lo Yemen dalle mani degli ebrei.
Dhu Nawwas morì annegato nel mare. Il regno dell’Abissinia rimase nelle mani dei cristiani per altri settanta anni.

Riflessioni dal racconto del ragazzino e di coloro che furono gettati nel fuoco:

1. L’eroe del racconto è un ragazzino. Questo dovrebbe attirare la nostra attenzione sulla cura e sull’interesse verso i nostri bambini. Sono gli uomini di domani, quindi bisogna istruirli man mano che crescono. L’educazione è un’opera di costruzione fino a raggiungere la completezza e la perfezione.
2. Le parole del monaco: «Figliolo! Sei migliore di me ..», una considerazione importante non praticata da secoli: il riconoscimento dell’insegnante che il suo allievo è migliore di lui.
I complimenti dell’insegnante all’allievo contengono due concetti importanti:
a- la modestia dell’insegnante,
b- la società non migliorerà se l’allievo si limita ad imitare il suo insegnante in tutto.
Disse lo studioso Muhammad 'Ali at-Tantawi (rh): «La causa dell’immobilità della scienza è la mancanza di incoraggiamento». E non c’è incoraggiamento migliore dell’elogio dell’insegnante all’allievo e del riconoscimento dei suoi sforzi.
Anche il Profeta -pace e benedizione su di lui- usava incoraggiare. Disse: «Il miglior recitatore è Ubey e il migliore conoscitore della legislazione è Zayd».
Questa utilità è importante in tutti i settori, così l’allievo comincia da dove è arrivato il suo insegnante e contribuisce a costruire la casa dell’Islam.
3. Il ricorso sincero ad Allah Ta'ala, la maniera di invocarLo e la fiducia nell’esaudimento.
Il ragazzino diceva: «Oh Allah! preservami da loro nel modo che vuoi», fiducia assoluta senza chiedere il modo e lo strumento della salvezza.
Strumento e modalità di salvezza non come l’uomo pianifica, ma come Allah Ta'ala desidera. All’uomo tocca solo la buona opinione su Allah e la fiducia nei Suoi strumenti.
4. L’insistenza nel divulgare la religione di Allah Ta'ala. Quando si salvò il ragazzino ritornò dal re la prima volta, la seconda .. senza cercare di sfuggirgli.
Ogni volta ritornò dal re oppressore, perché sentiva la responsabilità di trasmettere il messaggio divino e doveva portarla a termine. Ritornò una volta dopo l’altra per insegnarci una straordinaria lezione, quella della perseveranza nella da’wah, nel mostrare la verità e sfidare la falsità.
5. È importante che tutti professino il principio sano. Il ragazzino chiese al re di radunare la gente in un unico luogo.
Quando prevale la religione sana e la gente la professa, nulla può distruggerla.
Infatti l’Islam fu professato da tutti, non solo dagli intellettuali ma da chiunque, in casa e nella propria condotta.
6. Il vero significato del trionfo. Il ragazzino -migliore di tanti uomini della nostra comunità- ci mostra che il trionfo non è personale ma è il trionfo della religione. Infatti il ragazzino mostrò al re come ucciderlo.
7. La saldezza nella verità quando la religione prevale. La mostrò il neonato che disse a sua madre: «Abbi pazienza mamma, sei sulla [via della] verità».
La qualità della saldezza nei principi è una delle più importanti che ogni musulmano deve avere soprattutto in un’epoca in cui l’uomo, con facilità, svende la sua religione per un interesse materiale.
Il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: «.. al mattino l’uomo è credente ma poi la sera diventa miscredente, e alla sera è credente ma poi al mattino diventa miscredente. Svende la sua religione per un interesse mondano».


Traduzione a cura di Islamiqra

https://www.facebook.com/kassimbritel/posts/572783302874544

martedì 10 novembre 2015

La battaglia del cammello (waq’at al-jamal) – 36 H. / 658 d.C.

Abou Elkassim Britel

La battaglia del cammello (waq’at al-jamal) – 36 H. / 658 d.C.
Questo evento fu trattato da diversi storici, musulmani e no, persone affidabili e no, opportunisti e no.
Qui riportiamo la storia conforme alla nostra dottrina sui compagni del Profeta -pace e benedizione su di lui. È da leggere anche se è lunga poiché è bene conoscerla meglio e tutta.
Il motivo principale di questa battaglia fu l’assassinio di ‘Uthman (r).
‘Uthman (r) sapeva con certezza che sarebbe stato ucciso da martire. Fu il Profeta -pace e benedizione su di lui- a dirglielo:
1. Quando il monte di Uhud si mosse, c’erano il Profeta -pace e benedizione su di lui, Abu Bakr (r), ‘Umar (r) e ‘Uthman (r). Il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: «Fermati Uhud! Sopra di te ci stanno un Profeta, un veritiero e due martiri», sahih.
2. Quando il Profeta -pace e benedizione su di lui- stava sul monte Hiraa’ assieme a Abu Bakr (r), ‘Umar (r), ‘Uthman (r), ‘Ali (r), Talha (r) e az-Zubeir (r) e quello si mosse, disse: «Fermati! Sopra di te ci sta un Profeta, o un veritiero, o un martire», sahih.
3. Abu Musa al-Ash’ari (r) disse: «Il Profeta -pace e benedizione su di lui- entrò in una fattoria e mi ordinò di stare di guardia alla porta. Venne un uomo e chiese il permesso [di entrare], allora [andai dal Profeta -pace e benedizione su di lui- che] gli permise d’entrare. Mi disse: “Fallo entrare e dagli la lieta novella del Paradiso”, [l’uomo] era Abu Bakr. Poi venne un altro e chiese il permesso [di entrare], allora [andai dal Profeta -pace e benedizione su di lui- che] gli permise d’entrare. Mi disse: “Fallo entrare e dagli la lieta novella del Paradiso”, [l’uomo] era ‘Umar ibn al-Khattab. Poi venne un altro e chiese permesso [di entrare], il Profeta -pace e benedizione su di lui- rimase in silenzio per un attimo poi disse: “Fallo entrare e dagli la lieta novella del Paradiso a causa di un’avversità che lo colpirà”, [l’uomo] era 'Uthman ..», sahihayn.
4. Ibn ‘Umar (r2) disse: «Il Profeta -pace e benedizione su di lui- menzionò una fitnah. In quel momento passò un uomo e il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: “Quell’uomo coperto sarà ucciso ingiustamente”, allora lo osservai ed era ‘Uthman ibn ‘Affan», Ahmed.
Quindi ‘Uthman si aspettava di essere ucciso, ne erano certi anche coloro che l’avevano sentito dire dal Profeta -pace e benedizione su di lui.
All’epoca di ‘Uthman (r) le fitan erano numerose a Medina. Lì vivevano persone di ogni genere: beduini, schiavi e i seguaci di Abdullah ibn Saba’.
Abdullah ibn Saba’ era un ebreo convertito all’Islam per distruggerlo dall’interno.
‘Uthman (r) fu assediato in casa sua e gli fu impedito di prendere l’acqua dal pozzo che lui stesso aveva acquistato per i musulmani.
I compagni del Profeta -pace e benedizione su di lui- non l’abbandonarono. Anzi mandarono i loro figli per difenderlo e per proteggerlo. Andarono Abdullah ibn ‘Umar, poi Abdullah ibn az-Zubeir, poi al-Hasan ibn ‘Ali, poi al-Huseyn ibn ‘Ali e altri figli dei compagni.
Ma ogni volta che uno andava per sostenerlo e difenderlo da quegli sfrontati, 'Uthman ordinava: «Chi mi deve obbedienza rimetta la propria spada nel fodero e ritorni a casa sua».
Sapeva che sarebbe stato ucciso e non voleva la morte di altri musulmani!
Inoltre, c’erano tanti attaccabrighe a Medina [non medinesi], quindi se fosse scoppiato un combattimento tantissimi Sahaba (r) sarebbero stati uccisi.
'Uthman (r), con grande pazienza e accettazione, volle sacrificare se stesso invece degli altri. Fu assassinato e morì martire, soddisfatto del decreto divino.
Dopo la sua morte, i musulmani volevano giurare fedeltà (al-bay’ah) ad ‘Ali (r).
Muhammad ibn al-Hanafiyya [figlio di 'Ali (r) ma non di Fatima (r)] disse: «Quando 'Uthman (r) fu ucciso, ero con mio padre. Entrò in casa e vennero da lui i compagni del Profeta -pace e benedizione su di lui- e gli dissero: “Il califfo è stato ucciso e la gente ha bisogno di un califfo e non c’è nessuno meritevole di questo incarico quanto te. Quindi permettici di farti al-bay’ah”, rispose: “No, essere un consigliere è meglio che essere un califfo”. Dissero: “Giuriamo con Allah che non ti lasciamo finché non ti avremo dato al-bay’ah”, rispose: “Allora avverrà in moschea. Tutti i musulmani devono acconsentire, darmi al-bay’ah non deve essere cosa segreta”. Andò alla moschea e gli fu fatta al-bay’ah da parte di al-Muhajirin e di al-Ansar, e poi da tutti i musulmani», At-Tabari.
‘Ali (r) era diventato il califfo .. Medina bolliva di fitan .. gli assassini di 'Uthman erano in Medina ed erano forti, e in quelle condizioni ‘Ali non poteva condannarli.
Dopo al-bay’ah si recarono da lui Talha (r) e az-Zubeir (r) con un gruppo di compagni del Profeta -pace e benedizione su di lui- e gli dissero: «Abbiamo condizionato al-bay’ah all’applicazione delle condanne e quella gente è complice nell’uccisione di quell’uomo». ‘Ali (r) disse loro: «Oh fratelli, giuro con Allah che sono consapevole di quel che sapete, ma come faccio? È gente che ci circonda e non siamo noi a circondarla. I vostri schiavi sono dalla loro parte, i vostri vicini beduini anche. Sono capaci di fare di voi quel che vogliono. Trovate quindi che sia il momento di poterli condannare?», risposero: «No», disse: «Giuro con Allah che sarò con voi se scegliete una [altra] soluzione, in sha Allah», narr. At-Tabari.
‘Ali (r) desiderava soprattutto lasciar calmare le acque. A quel punto sarebbero venuti i parenti della vittima, [convocati i testimoni,] poi i colpevoli sarebbero stati condannati con un processo legale.
‘Ali (r) non voleva che accadesse qualcosa di peggiore e di inaspettato. Rasserenare gli animi era il modo migliore per disperdere il potere degli assassini, seguiti dagli schiavi e dai beduini, per poi catturarli uno per uno e punirli.
Infatti ‘Ali (r) uscì e disse alla gente: «Non è sotto la mia protezione lo schiavo che non ritorna dai suoi padroni», intendeva rendere lecito il sangue di chi non fosse ritornato.
Dopo tre giorni ‘Ali annunciò agli abitanti di Medina: «Oh gente, allontanate i beduini», e disse: «Oh voi beduini, ritornate nelle vostre terre». Ma né gli schiavi né i beduini se ne andarono.
Nel frattempo Talha e az-Zubeir non erano contenti della situazione. Il potere degli omicidi continuava a crescere. Andarono da ‘Ali per suggerirgli una soluzione.
Talha disse ad 'Ali: «Lasciami andare a Bassora e ritornerò di sorpresa con un esercito», e az-Zubeir disse: «Lasciami andare ad al-Kufa e ritornerò di sorpresa con un esercito», intendevano poi attaccarli e arrestarli per condannarli.
'Ali (r) rispose: «No, lasciatemi riflettere», ma non diede risposta e non accettò i loro suggerimenti, perché temeva lo scoppio di una guerra civile nella città sacra del Profeta -pace e benedizione su di lui.
Erano ormai trascorsi 4 mesi dall’uccisione di 'Uthman (r) e gli assassini non erano ancora stati condannati. Era duro per i Sahaba (r), nessuno accettava l’uccisione del califfo e si sentivano colpevoli.
Talha (r) e az-Zubeir (r) andarono da 'Ali (r): «Permettici di uscire da Medina», disse: «Cerco di rinviare questo evento più che si può. L’ultima cura sarà la cauterizzazione».
I seguaci di Abdullah ibn Saba’ erano potenti e non c’era speranza di condannarli, perciò az-Zubeir e Talha uscirono da Medina per sollecitare i musulmani e tutta la Ummah delle diverse città a reclamare gli assassini di 'Uthman (r). Secondo loro era il giusto agire per fare giustizia, i criminali non avrebbero potuto ribellarsi a tutta la Ummah.
A Mecca, dove risiedevano le madri dei credenti, andarono da Aisha (r) per sollecitarla ad incitare con loro i musulmani che l’avrebbero ascoltata. Anche la madre dei credenti Hafsa (r) voleva accompagnare Aisha ma [suo fratello] Abdullah ibn ‘Umar glielo impedì. Così si scusò con Aisha perché non poteva disobbedirgli.
Aisha (r) voleva andare a Medina, ma az-Zubeir [il marito di sua sorella Asmaa’ (r)] le disse: «No, vieni con noi a Bassora e sollecita i musulmani come li hai sollecitati a Mecca, poi torni a Mecca. Se quel che cerchiamo sarà un bene, al hamduli Allah. Altrimenti cerchiamo di rinviare questo evento finché si può». Aisha (r) era d’accordo e partì con loro per Bassora.
Durante il viaggio successe qualcosa che stava per farla ritornare sui suoi passi.
Qeys ibn Abu Hazim raccontò: «Quando Aisha raggiunse la tribù di Banu ‘Amir, i cani abbaiarono, allora Aisha chiese: “Che tribù è questa?”, risposero: “La tribù di al-Haw’ab”, disse: “Credo che tornerò indietro!”, alcuni le dissero: “Invece continui [il viaggio con noi] così i musulmani ti vedono e sarà l’occasione in cui Allah riconcilia le persone”, Aisha disse: “Ho sentito il Profeta -pace e benedizione su di lui- dire: «Contro quale di voi [mogli mie] abbaieranno i cani di al-Haw’ab?»”. Az-Zubeir le disse: “Invece continui che, con la tua partecipazione, Allah concilierà i musulmani”», narr. Ahmed, ibn Hibban ed altri.
Era convinta di questo sforzo (ijtihad). Essere causa di riconciliazione dei musulmani è un bene immenso senz’altro, mentre la dispersione è un male.
'Ali (r) era molto preoccupato per la partenza di Talha e az-Zubeir con Aisha (r) per Bassora. Temeva che sarebbero entrati in Medina con un esercito enorme provocando tante vittime in città.
Decise quindi di raggiungerli nella speranza di spegnere la fiamma prima che diventasse un incendio.
Giunse ad un luogo detto Dhu-qaar. Mandò al-Qa’qaa’ ibn ‘Amir (r) e gli disse: «Vai da quei due e invitali alla conciliazione, all’unità e mostra loro quanto è grave la divisione».
Al-Qa’qaa’ (r) partì per Bassora e cominciò da Aisha (r). Entrò da lei e disse: «Oh madre, cosa ti ha portato in questa terra?», rispose: «Figliolo, la conciliazione fra i musulmani», le disse: «Madre, convoca Talha e az-Zubeir e ascolta le mie parole e le loro».
Li convocò e al-Qa’qaa’ disse: «In verità, avevo chiesto alla madre dei credenti: “Cosa ti ha portato in questa terra?”, mi ha risposto: “La conciliazione fra i musulmani”, cosa ne dite voi? siete d’accordo o no?», risposero: «Siamo senz’altro d’accordo».
Allora al-Qa’qaa’ chiese: «Ditemi che conciliazione volete, se è accettabile la facciamo e se non lo è non sarà fatta», risposero: «Il sangue di 'Uthman, se questo caso venisse abbandonato sarebbe l’abbandono del Corano e se venisse risolto sarebbe dar vita al Corano».
Gli assassini di 'Uthman (r) erano di diversi paesi: Bassora, Egitto, beduini e al-Kufa, e di diverse tribù: Mudar, Rabi’ah, Yemen.
Allora al-Qa’qaa’ disse: «Supponiamo che abbiate giustiziato [tutti] gli assassini di 'Uthman, avete già ucciso 600 loro complici a Bassora, ma sapete che 6000 si sono schierati in loro favore? ..»
Il fatto che non ci fosse la sentenza di un tribunale a seguito di un regolare processo, aveva provocato quella reazione.
Al-Qa’qaa’ continuò: « .. e avete inseguito quello che vi è scappato, e come avete visto, 6000 l’hanno protetto!»
Allora Aisha gli chiese: «Cosa proponi?», rispose: «[Intanto] il rimedio in questa situazione è la calma. Quando regnerà la tranquillità, li prenderemo uno per uno ..», poi disse: «.. se ci fate al-bay’ah, sarà un segno di bene, un augurio di misericordia. Finiremo per condannare gli assassini di 'Uthman e la Ummah sarà risparmiata. Se voi rifiutate e vi opponete, sarà un cattivo segno e non riusciremo a processarli. Siate quindi delle chiavi per il bene come prima. Non mi fate subire l’avversione e non la fate subire a voi stessi, che ci distruggerebbe insieme a voi. Giuro con Allah, vi sto parlando di questa faccenda e temo non finirà [come dovrebbe finire] finché Allah prenderà ciò che vuole da questa Ummah .. una Ummah che è diventata poco devota e che ne sta subendo le conseguenze».
Risposero: «Hai ragione e il tuo discorso è profondo. Vai da 'Ali e sappi che se accetterà il tuo parere, stringeremo la conciliazione».
Così al-Qa’qaa’ partì per informare 'Ali del parere di Talha, az-Zubeir e Aisha.
Nel frattempo, partirono delle delegazioni da Bassora per informare 'Ali che la gente voleva la conciliazione e che nessuno pensava al combattimento.
Dopo che al-Qa’qaa’ ebbe parlato con 'Ali dell’accordo, egli spedì due uomini per assicurarsi delle sue parole. I due tornarono e confermarono ad 'Ali (r) che la gente desiderava la conciliazione e che le cose stavano esattamente come detto da al-Qa’qaa’.
'Ali era contento ed era un buon augurio anche per tutta la gente. A quel punto decise di spostarsi da Dhu-qaar a Bassora con l’esercito.
Sia nell’esercito di 'Ali che in quello di Talha (r), az-Zubeir (r) e Aisha (r) tanti erano convinti della conciliazione.
I due eserciti si incontrarono. I combattenti di Mudar si accamparono vicino ai loro compaesani dell’altro esercito, quelli di Rabi’ah vicino ai loro e lo stesso gli yemeniti. Gli uni andavano dagli altri, avanti e indietro, d’accordo sull’armistizio senza alcuna intenzione di combattimento.
'Ali incontrò Talha e az-Zubeir, parlarono di nuovo e si confermarono reciprocamente le parole dei loro messaggeri.
Ognuno mandò la notizia della conciliazione ai comandanti dei due eserciti. Tutti erano soddisfatti e di buon umore.
Prima di ripartire per Medina, 'Ali (r) tenne un discorso dicendo: «Domani ce ne andremo. Chiunque sia stato complice in qualunque modo nell’uccisione di 'Uthman, non venga con noi».
Di notte, la gente era contenta e allegra, invece i cospiratori passarono la peggiore notte in assoluto. La conciliazione non era loro favorevole. Vegliarono tutta la notte per consultarsi, dissero gli uni agli altri: «La gente ha stretto il patto di conciliazione. Sono tutti contro di noi. La conciliazione sarà la causa della nostra rovina».
Così durante la notte pianificarono un piano così diabolico, che nemmeno Iblis …
A notte fonda gli infiltrati fra i Mudar presero ad uccidere i compaesani del loro stesso esercito. Lo stesso fecero quelli di Rabi’ah e gli yemeniti. Questo avvenne in entrambi eserciti.
Fu così che i membri di ognuno dei due eserciti credettero che gli altri avessero violato il patto!
Fu così che si accese il combattimento!
Talha e az-Zubeir cercarono di calmare gli animi per evitare la rovina, ma nessuno dava loro ascolto. Talha urlava dicendo: «Oh gente! .. oh gente!», quando vide che non c’era nulla da fare, perse la speranza: «Uff! Mosche avide e insetti da fuoco!».
Nell’altro esercito, 'Ali chiedeva: «Cosa sta succedendo?», risposero: «Ci hanno attaccato all’improvviso!».
Nel frattempo, Ka’b ibn Soor (r) andò da Aisha (r) e le disse: «Vai a prestare soccorso, non c’è niente da fare, vogliono solo il combattimento!»
Aisha (r) salì nel suo palanchino (al-hawdaj) e arrivò lì vicino, cercò di parlare con la gente, ma nessuno la ascoltava.
A quel punto Ka’b ibn Soor (r) si mise fra i due eserciti con il Corano nella destra: «Oh gente, sono Ka’b ibn Soor, sono il giudice di Bassora. Ecco il Libro di Allah, seguite il Suo comando e la Sua pratica».
I congiurati lo sentirono e temettero che la gente gli desse retta, così lo uccisero con il Corano in mano -che Allah Ta'ala sia immensamente compiaciuto di lui-.
Poi s’indirizzarono verso il cammello di Aisha (r) per ucciderla. Scagliarono delle frecce contro il suo palanchino.
Aisha (r) non aveva mai immaginato che nella comunità di suo marito -pace e benedizione su di lui- qualcuno si accordasse con altri per ucciderla. Uccidere la madre dei credenti, la loro madre! Aisha (r) desiderava solo la conciliazione fra i musulmani.
Allora cominciò (r) ad esortare: «Oh figli miei, Allah! .. Allah! Ricordate Allah .. ricordate il Giorno del Rendiconto», ma nessuno le dava retta!
Così invocò: «Oh Allah, maledici gli assassini di 'Uthman e i loro partigiani», e gli abitanti di Bassora ripeterono: «Oh Allah, maledici gli assassini di 'Uthman e i loro partigiani», finché divenne un coro che 'Ali sentì stando nell’altro esercito.
'Ali chiese: «Di chi è questa voce?», risposero: «Aisha e gli abitanti di Bassora maledicono gli assassini di 'Uthman».
E 'Ali disse: «Anch’io maledico gli assassini di 'Uthman: Oh Allah, maledici gli assassini di 'Uthman e i loro partigiani! che Allah li maledica in pianura e in montagna».
Il combattimento ormai era in corso e molto acceso. La conciliazione dimenticata e nessuno poteva fare niente e agire in altro modo.
Aisha (r) divenne il bersaglio. Il suo palanchino colpito dalle frecce era simile ad un riccio.
L’esercito di Bassora circondava Aisha (r) per proteggerla e il combattimento ai piedi del suo cammello era al culmine.
Chiunque cercava di tenere la briglia del cammello veniva ucciso, un terrificante combattimento per chi cercava di proteggere e riparare la madre dei credenti.
Da lontano 'Ali si accorse che il combattimento non sarebbe terminato poiché la sua causa era lì presente. Era Aisha (r) in mezzo a tutti: quelli la volevano proteggere mentre quegli altri la volevano uccidere. Nessuno voleva fuggire lasciando Aisha (r) da sola.
Allora 'Ali chiamò un gruppo di uomini, fra di loro Muhammad ibn Abu Bakr, fratello di Aisha (r), e ordinò loro di tagliare le zampe del cammello.
Ci riuscirono, il cammello si sedette, e nella mischia il palanchino con Aisha (r) non fu più visibile, così riuscirono a portarla nell’accampamento al sicuro.
Appena Aisha fu in salvo, l’esercito di Bassora si ritirò. 'Ali ordinò di non inseguire chi scappava e di non uccidere i feriti. Il combattimento finalmente si spense.
Fra i primi ad essere uccisi Talha (r), az-Zubeir (r) e un gruppo di uomini devoti.
'Ali (r) volle vedere i caduti. Vide sia Talha (r) che az-Zubeir (r).
Si avvicinò a Talha (r), che aveva il volto a terra, lo girò, con la sua mano gli tolse la terra e [con grande rimpianto] disse: «Magari io fossi morto 20 anni fa!».
Aisha (r) rimpianse il giorno in cui era partita per Bassora, perché tanti caddero per causa sua.
Un giorno incontrando ibn ‘Umar gli disse: «Hai impedito a tua sorella di partire, perché non l’hai ordinato anche a me che sarei rimasta a Mecca?», rispose: «In verità, avevo visto un uomo che ti aveva convinta», parlava di az-Zubeir, suo cognato [marito di sua sorella Asmaa’].
Come abbiamo raccontato, l’intenzione dei Sahaba era solo quella di seminare il bene:
- 'Ali (r) voleva condannare gli assassini quando in città avesse regnato la calma e quindi con il minimo danno possibile.
- Talha (r) e az-Zubeir (r) volevano invece che la legge di Allah venisse applicata senza indugio poiché era già trascorsi 4 mesi senza nessuna reazione.

Traduzione a cura di Islamiqra
Link in arabo: https://www.youtube.com/watch?v=fYusl9PTEFo
Cari fratelli e nobilissime sorelle, facciamo attenzione!!!
Affermazioni come:
- Aisha fu contenta dell’uccisione di 'Uthman!
- Aisha insultava e diffamava 'Ali!
- Talha e az-Zubeir volevano uccidere 'Ali !…
non sono altro che menzogne, sforziamoci di conoscere meglio la nostra storia e non facciamoci trascinare in queste deviazioni. Che Allah Ta'ala ci guidi e ci perdoni.
Ricordiamo che i Sahabah hanno oltrepassato il ponte (as-sirat).
Già 'Uthman (r), 'Ali (r), Talha (r) e az-Zubeir (r) furono fra i dieci destinati al Paradiso secondo le nobili parole del nostro Profeta -pace e benedizione su di lui.
In più tutti i Sahabah sono elogiati in diversi punti del sublime Corano e il Profeta ci ha avvertito di non insultarli o usarli per i nostri fini.
Wa-l-hamdu liAllahi rabbi-l-alamin.

lunedì 2 novembre 2015

L'obbedienza ad Allah

Disse Malik ibn Dinar, che la misericordia di Allah sia su di lui... "Considera l'obbedienza ad Allah come un commercio di cui ti giungono i guadagni senza avere una merce" 
 
اتخذ طاعة الله تجارة
تأتيك الارباح من غير بضاعة

مالك ابن دينار رحمة الله عليه



http://library.islamweb.net/hadith/display_hbook.php?bk_no=527&pid=849469&hid=1021

Il commercio con Allah e i suoi risultati

Il commercio con Allah e i suoi risultati

Sapevi che 'Uthman ibn ‘Affan (r) è titolare di un conto corrente in una delle banche saudite?
E sapevi dell’albergo di 'Uthman ibn ‘Affan, quasi ultimato, vicino alla moschea profetica?
Non è una fantasia, è un racconto vero.
A Medina, dopo la migrazione e l’aumento della popolazione, crebbe il bisogno di acqua.
Rumah era il pozzo principale usato dei musulmani. Era di proprietà di un ebreo che se ne approfittava vendendo l’acqua .. anche a goccia!
Anche il Profeta -pace e benedizione su di lui- usava quel pozzo. Una volta vi sputò e l’acqua divenne potabile.
Il Profeta -pace e benedizione su di lui- un giorno chiese: «Chi compra il pozzo Rumah in cambio del Paradiso affinché i musulmani possano usarlo?».
Si fece avanti 'Uthman (r). Andò dall’ebreo e gli propose di comprare il suo pozzo. Quello rifiutò, allora 'Uthman (r) gli propose di comprarne la metà, così un giorno sarebbe toccato a lui e un giorno all’altro.
L’idea piacque all’ebreo. Sapeva che 'Uthman (r) era un commerciante in gamba, pensò che avrebbe alzato i prezzi e guadagnato di più.
Ma successe il contrario. La richiesta di acqua diminuì bruscamente: nessuno andava più a comprarla dall’ebreo!
Cercò la causa del calo e scoprì che 'Uthman (r) -per il volto di Allah Ta'ala- la cedeva gratis a tutti.
Quindi i musulmani si servivano dell’acqua solo nel giorno di 'Uthman (r)!
L’ebreo colpito dalla perdita andò da 'Uthman (r) e gli propose di comprare l’altra metà.
Accettò e pagò 20.000 (o 35.000) dirham [un dirham vale 1 euro].
'Uthman (r) rese il pozzo Rumah un lascito per tutti i musulmani.
Un giorno un compagno (Sahabi) gli propose di venderglielo al doppio del prezzo versato all’ebreo.
'Uthman (r) rispose: «C’è chi ha dato di più!», disse l’altro: «Ti do il triplo!», «C’è chi ha dato di più!», e lo ripeté fino a proporgli nove volte il prezzo versato.
«C’è chi ha dato di più!», allora il compagno si stupì e chiese: «Non c’è nessun concorrente, chi allora ti ha dato di più?», rispose: «Per ogni bene Allah me ne ha dati dieci simili».
'Uthman (r) fece del pozzo un lascito per i musulmani. Trascorse del tempo e le palme crescevano attorno al pozzo. Dapprima fu lo stato ottomano a prendersi cura del frutteto, poi lo stato saudita fino a raggiungere 1550 palme da dattero.
Il ministero dell’agricoltura saudita vende i datteri nei mercati e tutto il ricavato viene diviso in due parti: una destinata agli orfani e ai bisognosi, e l’altra versata in banca sul conto corrente a nome di 'Uthman ibn ‘Affan (r) gestito dal ministero degli affari islamici.
Il denaro ha continuato a crescere tanto che il ministero ha acquistato un terreno in centro città vicino alla moschea profetica per costruivi un albergo.
Ora l’albergo sta per essere terminato, e verrà affittato ad una azienda alberghiera a cinque stelle.
È previsto un ricavo di oltre 50 milioni di Rial (pari a 10 milioni di euro), metà per gli orfani e i bisognosi, e metà da versare sul conto corrente di 'Uthman ibn ‘Affan (r).
Il bello e l’incredibile è che il terreno è registrato ufficialmente in comune a nome di 'Uthman ibn ‘Affan (r).
Subhana Allah, ecco il commercio che cominciò con Allah come, dopo 14 secoli, ancora continua! Quale sarà la sua ricompensa???
Il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: «Ogni Profeta avrà un compagno, e il mio compagno in Paradiso sarà 'Uthman».

Traduzione a cura di Islamiqra
Video pozzo e frutteto di 'Uthman (r):
https://www.youtube.com/watch?v=HxqV6Dj2T5A

mercoledì 21 ottobre 2015

Sheikh Ibn Taymiyyah e i suoi nemici

Ibn Al-Qayyim ha riferito: Sheikh Ibn Taymiyyah mi disse: «Che cosa possono farmi i miei nemici?  Il mio guardiano e il mio paradiso si trovano nel mio cuore, se vengo imprigionato, sarà per me un ritiro spirituale (un' occasione per adorare Allah). se mi uccidono faranno di me un martire e se mi allontanano dalla mia città, ciò sarà per me un' occasione per viaggiare."
   
Fonte: Al-As-Sayyib Wabil 110
 
عن ابن القيم قال وقال لي شيخ الإسلام ابن تيمية مرة ما يصنع أعدائي بي أنا جنتي وبستاني في صدري أين رحت فهي معي لا تفارقني أنا حبسي خلوة وقتلي شهادة وإخراجي من بلدي سياحة
110 الوابل الصيب

dare un consiglio

Iyad ibn Ghanam ha riportato: Il Messaggero di Allah, pace e benedizioni su di lui, disse: "Chi si propone di dare un consiglio ad un uomo d'autorità, allora non dovrebbe farlo pubblicamente. Piuttosto, dovrebbe prenderlo per mano e consigliarlo in disparte. Se accetta il consiglio, allora va tutto bene. Se lui non lo accetta, allora ha compiuto il suo dovere. "
 
Fonte: Musnad Ahmad 14909
 
Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Albani
 
عن عياض بن غنم قال قال رسول الله صلى الله عليه وسلم من أراد أن ينصح لسلطان بأمر فلا يبد له علانية ولكن ليأخذ بيده فيخلو به فإن قبل منه فذاك وإلا كان قد أدى الذي عليه له
14909 مسند أحمد مسند المكيين إن من أشد الناس عذابا أشدهم عذابا في الدنيا للناس
المحدث الألباني خلاصة حكم المحدث صحيح

Attenzione alle divisioni

Ibn Umar ha riferito: Omar Ibn Al-Khattab fece un sermone per noi mentre ci trovavamo ad Al-Jabiya e disse: "O gente! Sono stato in piedi in mezzo a voi come il Messaggero di Allah, pace e benedizioni su di lui, stette in piedi in mezzo a noi, e disse: "Vi ordino di seguire i miei compagni, e poi quelli dopo di loro, e quelli dopo di loro. Successivamente la falsità si diffonderà al punto che un uomo offrirà il suo giuramento mentre non è richiesto e un testimone darà la sua testimonianza, mentre non è richiesta. Senza dubbio, un uomo non si troverà da solo in compagnia di una donna senza che Satana sia il terzo tra loro.  Attaccatevi alla comunità e state attenti alle divisioni, perchè Shaytan si trova tanto con la singola persona quanto più con due. Chiunque desideri il centro del Paradiso, allora si attacchi alla comunità. Chi si rallegra con le sue buone azioni ed è addolorato per le sue cattive azioni è il credente in mezzo a voi ".
 
Fonte: Sunan At-Tirmidhi 2165
 
Grado: Sahih (autentico) secondo At-Tirmidhi
 
عن ابن عمر قال خطبنا عمر بالجابية فقال يا أيها الناس إني قمت فيكم كمقام رسول الله صلى الله عليه وسلم فينا فقال أ وصيكم بأصحابي ثم الذين يلونهم ثم الذين يلونهم ثم يفشو الكذب حتى يحلف الرجل ولا يستحلف ويشهد الشاهد ولا يستشهد ألا لا يخلون رجل بامرأة إلا كان ثالثهما الشيطان عليكم بالجماعة وإياكم والفرقة فإن الشيطان مع الواحد وهو من الاثنين أبعد من أراد بحبوحة الجنة فليلزم الجماعة من سرته حسنته وساءته سيئته فذلكم المؤمن
2165 سنن الترمذي كتاب الفتن عن رسول الله صلى الله عليه وسلم باب ما جاء في لزوم الجماعة
قال أبو عيسى هذا حديث حسن صحيح غريب

martedì 20 ottobre 2015

E come se fossero due gruppi, uno di ciechi e sordi e l'altro che vede e sente. Sono forse simili? Non rifletterete dunque?

 Hud 11.24. E come se fossero due gruppi, uno di ciechi e sordi e l'altro che vede e sente. Sono forse simili? Non rifletterete dunque?

Abu Huraira ha riferito: Abbiamo assistito alla battaglia di Khaibar insieme con il Messaggero di Allah, pace e benedizioni su di lui. Egli disse in merito a un uomo che sosteneva di essere un musulmano, "Egli è tra il popolo dell'Inferno" Quando la battaglia iniziò, quello stesso uomo combattè così ferocemente tanto che gli furono inflitte molte ferite. Dissi, "O Messaggero di Allah, era quest'uomo che hai detto che è tra la gente dell'Inferno? Piuttosto costui ha combattuto così valorosamente che è stato ucciso." Disse il Profeta," Egli andrà all'inferno". Alcune delle persone poi cominciarono ad avere dei dubbi, e qualcuno disse che in realtà era vivo, anche se gravemente ferito. Quando poi venne la notte, l'uomo perse la pazienza e si suicidò. Il Profeta fu informato del fatto, e mi disse: "Allah è grande! Rendo testimonianza che io sono il servo di Allah e il Suo Messaggero. "Ordinò così a Bilal di fare un annuncio tra la gente:" In verità, nessuno entrerà in Paradiso tranne un'anima sottomessa ad Allah. In verità, Allah può sostenere questa religione per mano di un uomo peccatore. "


Fonte: Sahih Bukhari 2897

Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Bukhari


عن أبي هريرة رضي الله عنه قال شهدنا مع رسول الله صلى الله عليه وسلم فقال لرجل ممن يدعي الإسلام هذا من أهل النار فلما حضر القتال قاتل الرجل قتالا شديدا فأصابته جراحة فقيل يا رسول الله الذي قلت له إنه من أهل النار فإنه قد قاتل اليوم قتالا شديدا وقد مات فقال النبي صلى الله عليه وسلم إلى النار قال فكاد بعض الناس أن يرتاب فبينما هم على ذلك إذ قيل إنه لم يمت ولكن به جراحا شديدا فلما كان من الليل لم يصبر على الجراح فقتل نفسه فأخبر النبي صلى الله عليه وسلم بذلك فقال الله أكبر أشهد أني عبد الله ورسوله ثم أمر بلالا فنادى بالناس إنه لا يدخل الجنة إلا نفس مسلمة وإن الله ليؤيد هذا الدين بالرجل الفاجر
2897 صحيح البخاري كتاب الجهاد والسير باب إن الله يؤيد الدين بالرجل الفاجر



Abdullah ibn Utbah ha riportato: Ho sentito Umar ibn Al-Khattab, che Allah sia soddisfatto di lui, dire, "In verità, al tempo del Messaggero di Allah, pace e benedizioni su di lui, le persone venivano giudicate dalla rivelazione, ma la rivelazione è finita. Ora noi giudichiamo voi secondo le vostre azioni esteriori. A chi ci dimostrerà il bene, noi gli daremo fiducia e lo favoriremo e non toccherà a noi giudicare i suoi segreti più intimi, ma sarà Allah a ritenerlo responsabile per quelli. E a chi ci dimostrerà il male, allora non gli daremo fiducia e non crederemo in lui, anche se lui affermerà che la sua intenzione è buona. "

Fonte: Sahih Bukhari 2498

عَبْدَ اللَّهِ بْنَ عُتْبَةَ قَالَ سَمِعْتُ عُمَرَ بْنَ الْخَطَّابِ رَضِيَ اللَّهُ عَنْهُ يَقُولُ إِنَّ أُنَاسًا كَانُوا يُؤْخَذُونَ بِالْوَحْيِ فِي عَهْدِ رَسُولِ اللَّهِ صَلَّى اللَّهُ عَلَيْهِ وَسَلَّمَ وَإِنَّ الْوَحْيَ قَدْ انْقَطَعَ وَإِنَّمَا نَأْخُذُكُمْ الْآنَ بِمَا ظَهَرَ لَنَا مِنْ أَعْمَالِكُمْ فَمَنْ أَظْهَرَ لَنَا خَيْرًا أَمِنَّاهُ وَقَرَّبْنَاهُ وَلَيْسَ إِلَيْنَا مِنْ سَرِيرَتِهِ شَيْءٌ اللَّهُ يُحَاسِبُهُ فِي سَرِيرَتِهِ وَمَنْ أَظْهَرَ لَنَا سُوءًا لَمْ نَأْمَنْهُ وَلَمْ نُصَدِّقْهُ وَإِنْ قَالَ إِنَّ سَرِيرَتَهُ حَسَنَةٌ
2498 صحيح البخاري كِتَاب الشَّهَادَاتِ بَاب الشُّهَدَاءِ الْعُدُولِ

vendere ad Allah

Un compagno del Profeta (ﷺ) aveva piantato una palma accanto alla proprietà di un orfano.
L’orfano sosteneva che questo specifico albero di palma era stato piantato sulla sua proprietà e quindi apparteneva a lui, ma Il compagno respinse le sue accuse.
Il ragazzo orfano dunque andò a lamentarsi dal Messaggero di Allah (ﷺ) e Il Profeta misurando i due giardini scoprì che la palma era stata effettivamente piantata nella proprietà del compagno, e dunque apparteneva a lui. Su questo verdetto, l’orfano ne rimase sconvolto e cominciò a piangere.
Vedendo questo, il Profeta (ﷺ) chiese al compagno, “Vuoi dargli la tua palma e per te ve ne sarà una in paradiso?» Il compagno offeso da quanto era accaduto perché l’orfano era andato a lamentarsi dal Profeta perse la sua occasione e se ne andò via arrabbiato.
Ma Abu Darda (رضي الله عنه) colse subito l’occasione e andò dal Profeta (ﷺ) dicendogli, 
“Ya Rasulallah, se compro l’albero da lui per darlo all’orfano avrò quell’albero in Paradiso?”
Il Messaggero di Allah (pace e benedizione su di lui) rispose: “Sì.”
Così Abu Darda ( رضي الله عنه ) andò dal compagno e gli chiese se poteva acquistare questa palma in cambio di tutto il suo giardino.
Il compagno rispose: “Prendilo pure, perché non c’è nulla di buono in un albero che è stato oggetto di lamentela presso il Profeta”
Immediatamente, Abu Darda ( رضي الله عنه ) andò a casa e trovò la moglie e i bambini che giocano in giardino.
“Uscite dal giardino!” Gridò. “Abbiamo venduto ad Allah! Abbiamo venduto ad Allah! ».
Gettò per terra i datteri che i suoi figli avevano nelle loro mani dicendo,
” Abbiamo venduto ad Allah! ”
Quando Abu Darda ( رضي الله عنه ) fu poi martirizzato nella battaglia di Uhud,
il Rasulallah (ﷺ) si fermò sopra il suo corpo e lo osservò dicendo:
“Quante palme ombreggianti avrai adesso in Paradiso Abu Darda?”

Tratto dal libro di Abdul Malik Al-Qasim - La Calunnia

*Tratto dal libro di Abdul Malik Al-Qasim - La Calunnia*

Nel nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso
"O credenti, se un Fasiq "bugiardo-malvagio" vi reca una notizia, verificatela, affinché non portiate, per disinformazione, pregiudizio a qualcuno e abbiate poi a pentirvi di quel che avrete fatto*". (49:6)
*[Il versetto fu rivelato quando un certo Walîd ibn Uqba, incaricato di riscuotere la decima presso la tribù dei Banû-l-Mustaliq, tornò a mani vuote dicendo che era stato maltrattato e cacciato. Mentiva spudoratamente e in realtà non si era neppure presentato alla tribù in questione. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) stava per ordinare una spedizione punitiva quando Allah (gloria a Lui l'Altissimo) fece scendere questa rivelazione ed evitò che fosse commessa un'ingiustizia]
*Definizione dei termini:*
Mukallaf: una persona competente che ha il completo controllo di tutte le sue facoltà.
Gheebah: maldicenza
Buhtaan: dire qualcosa di falso su una persona
Nammaam / Nammaamah: maschio / femmina che fanno Nameemah "calunnia-pettegolezzo"
Ijmaa ': consenso degli studiosi musulmani
Kidhb: mentire
Hasad: l'invidia
Nifaaq: l'ipocrisia
La Ummah musulmana è caratterizzata dalle qualità di amore e di fraternità, di affetto che adorna i cuori e sorrisi che abbelliscono il volto. I principi tra i credenti sono quelli di fratellanza e di buona amicizia. Allah ha detto:
"I credenti non sono altro che fratelli". (49:10)
Allah ha proibito ai credenti tutto ciò che può indurre l'inimicizia e l'odio tra loro:
"In verità col vino e il gioco d'azzardo, Satana vuole seminare inimicizia e odio tra di voi e allontanarvi dal Ricordo di Allah e dall'orazione. Ve ne asterrete??" (5:91)
Allah ha conferito il Suo favore sui Suoi servi. Egli disse:
"Aggrappatevi tutti insieme alla corda di Allah e non dividetevi tra voi e ricordate la grazia che Allah vi ha concesso: quando eravate nemici è Lui che ha riconciliato i cuori vostri e per grazia Sua siete diventati fratelli. E quando eravate sul ciglio di un abisso di fuoco, è Lui che vi ha salvati.." (3: 103)
"Se vogliono ingannarti, ti basti Allah. È Lui che ti ha soccorso con il Suo aiuto [e l'appoggio de]i credenti, instillando la solidarietà nei loro cuori. Se avessi speso tutto quello che c'è sulla terra, non avresti potuto unire i loro cuori; è Allah che ha destato la solidarietà tra loro. Allah è eccelso, saggio!." (8: 62-63)
Ogni mukallaf dovrebbe salvaguardare la lingua contro tutti i tipi di discorsi a ruota libera, tranne quando è evidente che parlare sarà un mezzo da cui trarrà del bene.
Abu-Hurairah ha riferito che il Profeta (pace e benedizione su di lui) ha detto:
"Chi crede in Allah e nell'Ultimo Giorno dovrebbe parlare di ciò che è bene o stare in silenzio." (Concordato)
Questo Hadith è chiaro e indiscutibile, dice che una persona non dovrebbe parlare tranne se quello che vuole dire è buono e c'è un beneficio in questo. Tuttavia, quando si dubita che ciò potrebbe non essere un bene, allora sarebbe meglio non parlare.
Imam Shafi'i ha detto:
"Se una persona vuole dire qualcosa, allora dovrebbe pensare prima di iniziare a parlare. Se c'è del bene, allora dovrebbe parlare, altrimenti non dovrebbe farlo."
*Definizione di Nameemah (Calunnia)*
La parola Nameemah (Calunnia) di solito si riferisce all'atto di riportare racconti da una persona all'altra. Tuttavia, Nameemah non si limita solo a questo. Essa comprende anche il rivelare qualcosa che risulta antipatica, sia per la persona a cui viene detta, che alla persona oggetto della discussione, o a una terza parte. Tale comunicazione può avvenire parlando, scrivendo, annuendo, intimando (alludendo) o segnalando. Gli elementi rivelati possono essere sia azioni che racconti, e possono essere un difetto della persona messa in discussione o meno. Dunque la realtà del fare Nameemah consiste nel rivelare un segreto espondendolo poi a qualcuno consapevoli che costui non ama che questa cosa venga raccontata.
Abu Huraira ha riferito che un uomo chiese al Messaggero (pace e benedizione su di lui): "O Messaggero di Allah, che cos'è la " Gheebah "maldicenza?" e il Profeta rispose: "quando parli di tuo fratello in un modo che a lui non piace." così gli fu chiesto: "e se ciò che viene detto è vero?" Il profeta disse: "se quello che stai dicendo è vero, allora è maldicenza, ma se non è vero, allora lo avete calunniato."
Fonte: Sahih Muslim 2589
Grado: Sahih (autentico) secondo Imam Muslim
عن أبي هريرة أن رسول الله صلى الله عليه وسلم قال أتدرون ما الغيبة قالوا الله ورسوله أعلم قال ذكرك أخاك بما يكره قيل أفرأيت إن كان في أخي ما أقول قال إن كان فيه ما تقول فقد اغتبته وإن لم يكن فيه فقد بهته
2589 صحيح مسلم كتاب البر والصلة والآداب باب تحريم الغيبة
Una persona non dovrebbe parlare dei difetti altrui. Egli dovrebbe pronunciarsi su qualcosa solo se ciò avviene a fin di bene, come fermare un torto o un danno. Se vede, per esempio, qualcuno danneggiare la proprietà altrui, allora egli dovrebbe testimoniare per far valere il diritto di quella persona, ma se vede qualcuno nascondersi nella sua proprietà e lui lo rivela, allora questa è Nameemah " la rivelazione di un segreto". Se quanto affermato è in realtà uno sbaglio o un difetto sulla persona in discussione, allora è una combinazione di Gheebah e Nameemah.
Il fare Buhtaan su una persona innocente è tra i più pesanti dei pesanti , come il peso dei cieli. Dunque guai a colui che va in giro a raccontare bugie su una persona innocente presso un autorità o altri, in modo che questi lo credano.
Yahya Bin Aktham ha detto: "Il Nammaam (calunniatore) è un male maggiore del mago. Quello che il Nammaam fa in un'ora, un mago non può farlo in un anno.". E' stato anche detto: "Gli atti di un Nammaam sono più dannosi che gli atti di Satana. Satana agisce attraverso l'immaginazione e i sussurri, mentre il Nammaam agisce faccia a faccia e apertamente".
Anas ibn Malik riferì: Il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse: "Sai cos'è la calunnia ?" Risposero: "Allah e il Suo Messaggero conosco meglio." Il Profeta disse: "E' il comunicare ciò che è stato detto da alcune persone ad altri, al fine di corrompere i rapporti tra loro. "
Fonte: Al-Adab Al-Mufrad 425
Grado: Hasan (buono) secondo Al-Bukhari
عن أنس بن مالك عن النبي صلى الله عليه وسلم أنه قال أتدرون ما العضة قالوا الله ورسوله أعلم قال نقل الحديث من بعض الناس إلى بعض ليفسد بينهم
425 الأدب المفرد للبخاري
*La sentenza islamica sulla Calunnia*
La Nameemah è un abominio. E 'molto diffusa tra le persone e molto pochi sono al sicuro da essa. La Nameemah è vietata dall' ijmaa '. Ci sono molti chiari riferimenti nel Corano, nella Sunna circa questo divieto di fare Nameemah. Al-Hafiz al-Munthiri ha dichiarato: "La Ummah è in accordo sul divieto di fare Nameemah e che questo è uno dei più grandi peccati presso Allah."La Nameemah è stata vietata a causa dell' odio e dell'inimicizia che potrebbe provocare tra i musulmani.
*Daleel (prove) sul divieto del fare Nameemah*
Allah ha detto:
" al diffamatore, seminatore di maldicenza,." (68:11)
" [l'uomo] non pronuncerà nessuna parola senza che presso di lui ci sia un osservatore solerte. (per registrarlo.) (50:18)
"Guai ad ogni diffamatore e calunniatore". (104: 1)
Il Calunniatore è il Maldicente "Nammaam".
"... e anche sua moglie, la portatrice di legna." (111: 4)
In riferimento a costei, è stato detto che era una Nammaamah che riportava dei racconti con l'intento di diffondere male tra le persone. I racconti sono stati chiamati "legna" perché li ha utilizzati per diffondere l'odio e l'inimicizia tra la gente come il legno si usa per diffondere il fuoco. La Nameemah è dunque un male che colpisce i credenti e inquina le loro relazioni. Allah ha detto:
" E quelli che ingiustamente offendono i credenti e le credenti si fan carico di calunnia e di evidente peccato." (33:58)
Hammam Ibn Al-Harith ha riferito: Eravamo seduti con Hudhaifa e si diceva che un uomo aveva falsamente attribuito una storia ad Uthman. Hudhaifa disse: Ho sentito il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse "il calunniatore (Nammaam) non entrerà in Paradiso."
Fonte: Sahih Bukhari 5709, Sahih Muslim 105
Grado: Muttafaqun Alayhi (autenticità concordata) secondo Al-Bukhari e Muslim
عن همام قال كنا مع حذيفة فقيل له إن رجلا يرفع الحديث إلى عثمان فقال له حذيفة سمعت النبي صلى الله عليه وسلم يقول لا يدخل الجنة قتات
5709 صحيح البخاري كتاب الأدب باب ما يكره من النميمة
105 صحيح مسلم كتاب الإيمان باب بيان غلظ تحريم النميمة
Se il Nammaam non entrerà in Paradiso, allora la sua dimora non potrà essere altro che il fuoco, poiché non vi è altro che il Paradiso o l'inferno . Il Profeta (pace e benedizione su di lui) disse:
«Volete che vi racconti in merito a quelli più malvagi in mezzo a voi?" Hanno detto: "Certo". Egli disse: "Quelli che vanno in giro con Nameemah. Creano inimicizia tra gli amici e creano problemi per gli innocenti." (Ahmad e Al-Bukhari in Al-Adab Al-Mufrad)
Vediamo che tipo di punizione attende il Nammaam nella sua tomba.
Ibn Abbas ha detto:
Ibn Abbas ha riferito: Il Messaggero di Allah, pace e benedizioni su di lui, passò da due tombe e disse: "Entrambi vengono puniti, ma non a causa di un peccato grave. Questo non provvedeva per se stesso mantenendosi pulito dalla sua stessa urina, e l'altro diffondeva pettegolezzi.
"Il Profeta ha poi chiesto una foglia verde da un dattero. Il Profeta la divise in due pezzi e ne piantò una parte su ogni tomba e disse: "Si spera che la loro pena sarà diminuita fino a quando queste due foglie diventeranno secche."
Fonte: Sahih Bukhari 5705
Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Bukhari
عن ابن عباس رضي الله عنهما قال مر رسول الله صلى الله عليه وسلم على قبرين فقال إنهما ليعذبان وما يعذبان في كبير أما هذا فكان لا يستتر من بوله وأما هذا فكان يمشي بالنميمة ثم دعا بعسيب رطب فشقه باثنين فغرس على هذا واحدا وعلى هذا واحدا ثم قال لعله يخفف عنهما ما لم ييبسا
5705 صحيح البخاري كتاب الأدب باب الغيبة
Gli studiosi hanno detto che questo Hadith significa che essi sono stati torturati per quello che sembravano essere peccati minori. E' stato anche interpretato nel senso che è necessario un grande sforzo per evitare questi due peccati. E' stato anche detto che un terzo delle torture nella tomba è a causa della Nameemah. Allah (ha proibito di andare in giro con la Nameemah perché provoca odio e inimicizia tra i musulmani mentre il Signore ha dato la possibilità anche di mentire "in taluni casi" pur di far riconciliare le persone, e ha raccomandato la riconciliazione tra i musulmani.
Allah ha detto..:
" Temete Allah e mantenete la concordia tra di voi.." (8: 1)
Il Profeta (pace e benedizione su di lui) disse:
«Volete che vi dica in merito a degli atti che sono di un rango superiore alla Salat, Siyam e Sadaqah?" Dissero: "Sì, o Messaggero di Allah." Egli disse: "Diffondendo la pace tra la gente, e ristabilendo i rapporti tra le persone che li avevano troncati." (Abu-Dawud e Tirmidhi)
Abdullah ibn Mas'ud ha riferito: Egli a un certo punto, afferrò la lingua e disse: "O lingua! . Parla bene e sarai ricompensata, o rimani in silenzio e sarai al sicuro prima che te ne debba pentire. "Poi disse: Ho sentito il Messaggero di Allah, pace e benedizioni su di lui, dire," La maggior parte dei peccati dei figli di Adamo sono a causa delle loro lingue ".
Fonte: Mu'jam Al-Kabeer At-Tabarani 10300
Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Haythami
عن عبد الله أنه ارتقى الصفا فأخذ بلسانه فقال يا لسان قل خيرا تغنم واسكت عن شر تسلم من قبل أن تندم ثم قال سمعت رسول الله صلى الله عليه وسلم يقول أكثر خطايا ابن آدم في لسانه
10300 المعجم الكبير للطبراني باب الظاء الاختلاف عن الأعمش في حديث عبد الله
المحدث الهيثمي خلاصة حكم المحدث رجاله رجال الصحيح
Abdullah ibn Mas'ud ha riferito: Il Profeta, la pace e le benedizioni siano su di lui, disse, "Non ti ho raccontato in merito alla calunnia? Si tratta dei pettegolezzi tra le persone, " e il Profeta disse: "In verità, un uomo dice la verità fino a che non viene riconosciuto come veritiero, e un uomo dice bugie fino a quando non viene riconosciuto come un bugiardo."
Fonte: Sahih Muslim 2606
Grado: Sahih (autentico) secondo Muslim
عن عبد الله بن مسعود قال إن محمدا صلى الله عليه وسلم قال ألا أنبئكم ما العضه هي النميمة القالة بين الناس وإن محمدا صلى الله عليه وسلم قال إن الرجل يصدق حتى يكتب صديقا ويكذب حتى يكتب كذابا
2606 صحيح مسلم كتاب البر والصلة والآداب باب تحريم النميمة
Abu Huraira riferì: Il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse: "I peggiori nella mia nazione sono quelli che parlano troppo, che diffondono chiacchiere e riempiono la bocca con le parole. I megliori della mia nazione sono quelli con il miglior carattere ".
Fonte: Al-Adab Al-Mufrad 1308
Grado: Hasan (buono) secondo Al-Bukhari
عن أبي هريرة عن النبي صلى الله عليه وسلم قال شرار أمتي الثرثارون المشدقون المتفيهقون وخيار أمتي أحاسنهم أخلاقا
1308 البخاري الأدب المفرد باب فضول الكلام
*Come agisce il diffamatore*
1. alcuni sono ignoranti del divieto di compiere Nameemah o del fatto che è un grande peccato che conduce a un grande male, nonché causa di inimicizia e divisioni, tra amici e all'interno delle famiglie e motivo di lotte tra i musulmani.
2. per suscitare odio e cattiveria. Egli critica la persona che agli altri piace.
3. per essere accettato in un gruppo di amici. Una persona cerca di avvicinarsi al gruppo riportandogli notizie e raccontando loro cose nuove sugli altri.
4. agisce con l'intenzione di ferire una persona; Riportare notizie a persone che vantano una certa autorità o potere con l'intenzione di nuocere alla persona con qualsiasi mezzo.
5. agisce con l'intenzione di mostrare amore e fedeltà verso un'altra persona. Egli sente parlare male di un suo amico, così egli dice al suo amico che cosa la gente dice su di lui.
6. scherzando o "per scherzare". Ci sono riunioni nelle quali scherzando, ridendo ci si ritrova a raccontare i fatti degli altri.
7. fingendo di sapere i segreti e i fatti delle persone. La persona parla di qualcuno ne svela i segreti.
Come ci si dovrebbe comportare con il calunniatore
1. Ritenendo il Nammaam una persona malvagia e respingendo la sua testimonianza . Allah ha detto:
"O voi che credete! Se un malvagio "fasiq" vi reca una notizia, verificatela, affinché non portiate, per disinformazione...". (49: 6)
2. Fermare il Nammaam e consigliarlo. Egli deve essere considerato come qualcosa di nocivo e le sue azioni disprezzate. Allah ha detto:
"Raccomanda (alle persone) Al-Ma'ruf (le buone consuetudini, il bene) e proibisci (loro) Al-Munkar (ciò che è biasimevole, il male)". (31:17)
3. Disprezzare il Nammaam per amore di Allah. Allah non ama il Nammaam, quindi dovremmo provare antipatia verso quello che Allah non ama.
4. Non pensare male dei vostri fratelli assenti. Allah ha detto:
"O credenti, evitate di far troppe illazioni, ché una parte dell'illazione è peccato..." (49:12)
5. Non vi spiate e non sparlate gli uni degli altri. Qualcuno di voi mangerebbe la carne del suo fratello morto? Ne avreste anzi orrore! Temete Allah! ". (49:12)
6. Non fatevi carico di ciò che al Nammaam è stato proibito di fare. Non diffondete la Nameemah che si è ascoltata dicendo, "una persona ha detto così e così." Se lo si fa, allora si diventa Nammaam e Mughtaab. Si compie dunque ciò che è stato proibito.
Al-Hasan ha detto: "Chi viene da voi con la Nameemah, ne riporterà una anche su di voi." Questa è una chiara indicazione che chi fa Nameemah non dovrebbe essere considerato attendibile nelle sue dichiarazioni o nella sua amicizia ma dovrebbe essere odiato. Come può non essere odiato un Nammaam quando continua a mentire, imbrogliare, fare Gheebah, invidiare, diffondere il male tra le persone, e tagliare quello che Allah ha ordinato di unire? Allah ha detto:
" Non c'è sanzione se non contro coloro che sono ingiusti con gli uomini e, senza ragione, spargono la corruzione sulla terra...." (42:42)
E il Nammaam è uno di loro.
Il Profeta (pace e benedizione su di lui) disse:
"Il peggiori persone presso Allah, nel giorno della resurrezione saranno coloro che la gente lascia (indisturbate) per rimanere lontani da loro male."
"Il Qaati 'non entrerà in Paradiso." Hanno chiesto, "Chi è il Qaati '?" Egli disse: "Colui che recide i legami tra la gente." (Al-Bukhari e Muslim)
Questo è il Nammaam. E 'stato anche detto che il Qaati' è colui che recide il legame di parentela.
Mus'ab Bin 'Umair, ha dichiarato:
"Crediamo che accettare il racconto è peggio che raccontarlo; poichè accettandolo è come se si stesse approvando l'atto in sè, in modo da poterne venire a conoscenza per poi divulgarlo; E anche se il racconto corrisponde a verità, il fatto di raccontarlo implica che egli non ha preservato l'onore di suo fratello poichè non ha coperto i suoi difetti. "
*Caratteristiche del calunniatore*
Allah ha detto:
" Non dare ascolto ad alcun miserabile spergiuro (Hallaaf, Maheen), al diffamatore, seminatore di maldicenza, a quel grande nemico del bene, trasgressore, peccatore, arrogante e persino bastardo." (68: 10-13)
In questi versetti, Allah ha descritto il Nammaam con nove caratteristiche, che sono tutte disdicevoli:
1. È Hallaaf: colui che giura ( e attesta) molto. La persona che giura troppo è spesso una persona non veritiera. Egli sospetta che la gente non lo creda e non si fidano di lui, così giura per coprire il suo mentire e per convincere la gente.
2. E' Maheen: Privo di valore. La gente non lo rispetta. Una delle sue caratteristiche è nel suo bisogno di giurare per tutto il tempo. Il loro essere privi di valore e la loro bassezza morale è in realtà una caratteristica psicologica che è collegata a una persona, indifferentemente se è ricca o potente.
3. Egli è Hammaaz: un diffamatore. Critica e insulta le persone attraverso le parole o segnali in loro presenza, così come in loro assenza.
4. Egli va in giro calunniando - (travisando e diffamando). Diffonde Nameemah per danneggiare le persone e creare ostilità tra amici. Tali atti infami sono compiuti solo da chi è basso e malefico.
5. E' un ostacolo per il bene in quanto egli lo ostacola per sé e per gli altri.
6. E' un trasgressore poichè egli viola la verità e la giustizia.
7. E' un peccatore, perché non si preoccupa di commettere peccati e compiere ciò che gli è stato proibito.
8. E' crudele, aspro, ruvido e duro - una personalità che non piace alla gente o che non accetta.
9. E' Zaneem: un bastardo. Abdullah Bin Al-Mubarak ha detto: "Un figlio illegittimo che non trattiene la sua lingua."
*La doppia faccia*
(Continua.....)

rendere visita ai malati

Da Thawban (r), il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: «In verità, quando il musulmano rende visita a un suo fratello musulmano [malato] rimane nei giardini del Paradiso finché non se ne va», Muslim (2568).

Traduzione a cura di Islamiqra

lunedì 12 ottobre 2015

La storia di Hasan al-Basri e del piatto di datteri - La maldicenza

Abu Sa'id Al-Khadimi ha riferito: Fu narrato da Hasan al-Basri che un uomo gli disse, "Ho sentito  che qualcuno ha sparlato di te". Hasan così prese un piatto di datteri e glielo diede al maldicente e lui ha detto,che tu mi hai dato le vostre opere buone, come un dono così vorrei ripagare per esso, ma vi prego di scusarmi perché sono in grado di ripagarti completamente. "

 Abu Sa'eed Al-Khadimi reported: It was narrated from Hasan Al-Basri that a man said to him, “Indeed, someone has backbitten you.” Hasan sent a dish of sweet dates to the backbiter and he said, “I heard that you have given me your good deeds as a gift so I would like to repay you for it, but please excuse me because I am unable to completely repay you.”
 
Fonte: Bariqah Mahmudiyyah 257
 
عن أبي سعيد الخادمى وروي عن الحسن البصري أن رجلا قال له إن فلانا قد اغتابك فبعث إليه طبقا من الرطب وقال بلغني أنك أهديت إلي حسنات فأردت أن أكافئك عليها فاعذرني فإني لا أقدر أن أكافئك بها على التمام
257 بريقة محمودية في شرح طريقة محمدية وشريعة نبوية في سيرة أحمدية الباب الثاني في الأمور المهمة في الشريعة المحمدية الفصل الثالث في التقوى النوع الثالالعلاج العلمي والعملي


giovedì 1 ottobre 2015

Chi cerca altro all'infuiri dell'islam sarà umiliato

Ibn Umar ha riferito: Il Messaggero di Allah, pace e benedizioni su di lui, si rivolse a noi e disse: "O emigranti, ci sono cinque cose con le quali sarete messi alla prova e cerco rifugio in Allah che non viviate per vederle. La promiscuità non diventerà mai diffusa tra le persone, senza che a causa di ciò saranno afflitti da piaghe e malattie che erano sconosciute ai loro antenati. Essi non bareranno nei pesi e nelle misure, senza che a causa di ciò saranno colpiti da carestie, calamità, e l'oppressione dei governanti. Non tratterranno la carità dalla loro ricchezza, senza che a causa di ciò la pioggia sarà trattenuta dal cielo e se non fosse per gli animali non ci sarebbe alcuna pioggia. Non si romperanno i patti con Allah e il Suo Messaggero, senza che a causa di ciò Allah consentirà ai loro nemici di sopraffarli e prendere ciò che è nelle loro mani. I loro leader devono governare secondo il Libro di Allah e cercare ogni bene da quello che Allah ha fatto scendere, altrimenti Allah li farà combattere l'un l'altro. "
 
Fonte: Sunan Ibn Maja 4019
 
Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Mundhiri
 
عن عبد الله بن عمر قال أقبل علينا رسول الله صلى الله عليه وسلم فقال يا معشر المهاجرين خمس إذا ابتليتم بهن وأعوذ بالله أن تدركوهن لم تظهر الفاحشة في قوم قط حتى يعلنوا بها إلا فشا فيهم الطاعون والأوجاع التي لم تكن مضت في أسلافهم الذين مضوا ولم ينقصوا المكيال والميزان إلا أخذوا بالسنين وشدة المئونة وجور السلطان عليهم ولم يمنعوا زكاة أموالهم إلا منعوا القطر من السماء ولولا البهائم لم يمطروا ولم ينقضوا عهد الله وعهد رسوله إلا سلط الله عليهم عدوا من غيرهم فأخذوا بعض ما في أيديهم وما لم تحكم أئمتهم بكتاب الله ويتخيروا مما أنزل الله إلا جعل الله بأسهم بينهم
4019 سنن ابن ماجه كتاب الفتن خمس إذا ابتليتم بهن وأعوذ بالله أن تدركوهن
المحدث المنذري خلاصة حكم المحدث إسناده صحيح أو حسن أو ما قاربهما

mercoledì 30 settembre 2015

il silenzio

Ibn Abdul Barr ha riferito: Abu ad-Darda, che Allah sia soddisfatto di lui, disse, "Il silenzio è una forma di saggezza, ma poche persone lo praticano."
 
Fonte: Jami 'Al-Bayan'ilm 628
عن ابن عبد البر عن أبي الدرداء رضي الله عنه أنه كان يقول الصمت حكم وقليل فاعله
628 جامع بيان العلم وفضله لابن عبد البر باب جامع في آداب العالم والمتعلم فصل في فضل الصمت وحمده