martedì 14 giugno 2016

I diritti dei non musulmani nel Mondo Islamico



BismiLlah Al Rahman Al Rahim 



Le buone relazioni tra Musulmani e i popoli di altre fedi non erano un anacronismo, perchè la loro interazione era basata su due fondamenti dell'Islam stesso : l'intrinseca dignità umana e la libertà di Credo. Sfortunatamente, oggi si sentono accuse verso i crescenti sulla violazione da parte dell'Islam e dei Musulmani dei diritti umani, specialmente da parte dei non-Musulamani. Non c'è prova di questo.

È quindi mio desiderio, in questo riassunto tratto dal libro "I Diritti dei non-Musulmani nel Mondo Islamico", evidenziare questo argomento, affinché i non-Musulmani conoscano i loro diritti, e sappiano cosa l’Islam gli garantisce. Allo stesso tempo anche i Musulmani possano conoscere i diritti degli altri, e non Ii opprimano negandoglieli. Questo studio è stato l’argomento di una conferenza tenuta durante il Simposio sui Diritti Umani nell'Islam, svoltosi a Roma, Italia, dal 19 al 21/ 11/ l42oH. (corrispondente al 25-27 febbraio 2000 d.C.).

Chi sono i non-Musulmani nei paesi Islamici e come venivano trattati?

Chiunque abbia familiarità con la legge islamica (fiqh) sa che gli studiosi Musulmani usano il termine tecnico Popolo del Patto "Dhimmi" riferendosi ai cittadini non musulmani. Chiamati anche popolo del patto e della sicurezza, perchè sono sotto la protezione del patto esteso dal Profeta (pace e benedizione su di lui) e dai Musulmani, e questo patto è valido in eterno!

Un altro esempio del significato di questo termine (dhimmi) è la lettera scritta dal Califfo Abu Bakr as-Siddiq al popolo dei Dhimmi:

“Nel nome di Allah il Benefico, il Misericordioso. Questa è la dichiarazione scritta di ‘Abdullah Abu Bakr, il Califlo di Mohammad (pace e benedizione su di lui), Profeta e Messaggero di Allah. Egli garantisce la protezione delle vostre persone, delle vostre terre, delle vostre comunità religiose, della vostra ricchezza, dei vostri seguaci e servitori, di quelli di voi presenti o all’estero, dei vostri vescovi, monaci e monasteri c di tutti i vostri beni, siano essi grandi o piccoli. Voi non sarete privati di nulla di tutto ciò, ed avrete pieno controllo su tutto. . .”

Ron Landau ha così spiegato il significato del temine «Dhimmì:

“Al contrario dell'Impero Cristiano, che ha tentato di imporre il Cristianesimo a coloro che assoggettava, gli Arabi hanno dato riconoscimento alle minoranze religiose e hanno accettato la loro presenza. Cristiani, Ebrei e Zoroastriani erano conosciuti come Popoli del Patto; in altre parole, le nazioni che godevano di uno status protetto”

La Shari‘ah, che è il codice giuridico e morale dell’Islam, non si è limitata a dare diritti solo ai suoi seguaci; una delle sue caratteristiche distintive è che include in molti dei diritti che in essa si trovano sia i non-Musulmani che i Musulmani. Questo è un aspetto della religione, unico dell’Islam e non è stato raggiunto da nessun’altra religione o sistema. I non-Musulmani hanno un gran numero di diritti generali.
ll Messaggero di Allah, (pace e benedizione su di lui) nel suo sermone del giorno del tashriq (celebrazione del ‘Eid del pellegrinaggio), nel 10° anno della hijrah, disse:

“Ascoltate gente, il vostro Dio è Uno e vostro padre è uno. Dovete sapere che, un arabo non è superiore ad un non-arabo, o un non-arabo ad un arabo, o un uomo di pelle rossa ad uno di pelle scura, o un uomo di pelle scura ad uno di pelle rossa, eccetto che nel timore di Allah. Vi ho comunicato il messaggio?

Un esempio della salvaguardia della dignità dei non-Musulmani è il diritto al rispetto dei propri sentimenti e il modo riguardoso con cui se ne parla, in obbedienza al comandamento di Allah:

[Sūrat Al-`Ankabūt 29.46] "Dialogate con belle maniere con la gente della Scrittura, eccetto quelli di loro che sono ingiusti. Dite [loro]: « Crediamo in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere su di voi, il nostro Dio e il vostro sono lo stesso Dio ed è a Lui che ci sottomettiamo".

il Profeta (pace e benedizione su di lui) disse: “Se la gente della Scrittura vi parla, non credetela e non smentitela, e dite:
‘Crediamo in Dio, nei Suoi Libri e nei Suoi Profeti’; se ciò (che vi hanno detto) era vero, vuol dire che non li avete smentiti, ma se era falso, vuol dire che non gli avete creduto”'

lo non credo che esista sulla faccia della terra una religione o setta che, a questo riguardo, sia più giusta dell’Islam verso coloro che hanno altre fedi. Non ha forse detto Allah nel Sacro Corano:

[Sūrat Saba' 34.24] "Di': Chi provvede a voi dai cieli e dalla terra?» Di': «Allah ». In verità o noi o vi siamo sulla retta via oppure in evidente errore".

“Allah ha onorato l'umanità al punto tale da vietare ai Musulmani di parlare male delle divinità adorate dai politeisti, in modo che i politeisti non siano portati a parlare male di Allah. Se i polìteisti avessero sentito i Musulmani parlare male delle loro divinità, ciò li avrebbe indotti a parlare male di Allah così gli fu vietato di farlo, per evitare un rifiuto ed un odio reciproco”

Ha detto Allah: [Sūrat Al-'An`ām 6.108]"Non insultate coloro che essi invocano all'infuori di Allah, ché non insultino Allah per ostilità e ignoranza . Abbiamo reso belle, [agli occhi di ogni comunità], le loro proprie azioni. Ritorneranno poi verso il loro Signore ed Egli li renderà edotti sul loro comportamento."

Così come gli fu dato grande rispetto anche nella morte; in un hadith viene raccontato che un giorno stava passando un corteo funebre e il Profeta (pace e benedizione su di lui) si alzò in piedi. Gli fu detto, ‘ma è il funerale di un Ebreo’, ed egli rispose, ‘non è forse un essere umano?

l Suoi Compagni seguirono il Suo esempio. Ad al-Qadisiyah, un corteo funebre passò davanti a Sahl lbn Hanif e Qays ibn Sa‘d che erano seduti. Essi si alzarono, ma fu detto loro, “Sono solo abitanti del luogo”. intendendo dei dhimmi. l due uomini risposero, “Il Profeta (pace e benedizione su di lui) si alzò quando un corteo funebre gli passò davanti, e quando gli fu detto che era il funerale di un Ebreo, egli rispose, "non è forse un essere umano?"

E poi ancora un altro hadith :

Quando ‘Amr ibn al-'As era governatore d'Egitto, uno dei suoi figli colpì un
cristiano copto con una frusta dicendo “io sono il figlio di un nobile'.
Il copto andò dal Principe dei Credenti, Umar ibn al-Khattab a al-Madinah, e presentò un reclamo.

Questa è la storia come l'ha raccontata Anas ibn Malik:

Eravamo seduti con Umar ibn al-Khattab quando entrò un egiziano e disse'. principe dei Credenti, sono venuto a chiedere il tuo aiuto''.
Umar g1i domandò quale problema avesse ed egli rispose:

‘Amr usa lasciar correre i suoi cavalli liberamente in Egitto. Un giorno, sono arrivato montando la mia cavalla. Quando passai davanti ad un gruppo di persone essi mi guardarono. Arrivò Muhammad, il figlio di ‘Amr, venne verso
di me dicendo: “Giuro davanti al Signore della Kabah che quella è la mia cavalla”, lo risposi “Giuro davanti al Signore della Kabah che la cavalla è mia”. Egli si alzò e cominciò a picchiarmi con una frusta dicendo: “puoi prenderla perché io sono un nobile” (cioè più degno e generoso di te). ‘Amr venne a conoscenza dell'episodio e temendo che io potessi venire da te, mi mise in prigione. Sono fuggito e sono davanti a te '''

Anas così continua la storia :

Giuro davanti ad Allah, la sola risposta che diede Umar fu di dire all'Egiziano di sedersi. Poi Umar scrisse una lettera a ‘Amr dicendo, Quando riceverai questa lettera, vieni da me e porta tuo figlio Muhammed e poi disse all'Egiziano di restare a al- Madinah finché gli fosse detto che ‘Amr era arrivato.
Quando ‘Amr ricevette la lettera, chiamò suo figlio Muhammed e g1i chiese. “Hai fatto qualcosa? Hai commesso qualche crimine?'' Suo figlio affermò di non aver fatto nulla e ‘Amr chiese, “Allora perché Umar mi scrive di te?'' Cosi andarono da Umar.

Anas continua …

Giuro davanti ad Allah, noi eravamo seduti con Umar e ‘Amr arrivò indossando una veste da beduino ed un mantello. Umar cercò il figlio e lo vide che stava dietro al padre. Umar chiese, “Dov'è l'Egiziano?''
E l'Egiziano rispose: “Sono qui''
Umar gli disse “Qui c'è la frusta; prendila e colpisci il figlio del nobile'' Allora egli la prese e lo colpì vigorosamente mentre Umar diceva ancora e ancora “colpisci il figlio del nobile''.
Non lo facemmo fermare finché non fummo soddisfatti che lo avesse picchiato abbastanza.
Poi Umar disse “Ora devi prenderla e colpire la testa calva di ‘Amr, Giuro su Allah che non ti avrebbe picchiato se non avesse avuto il suo potere''.
L'Egiziano rispose “sono soddisfatto e la mia rabbia si è calmata, O Principe dei Credenti, ho colpito chi mi ha colpito''.

'Umar g1i disse “Giuro su Allah, Se tu lo picchiassi, noi non interverremmo finché non smetti''.
“E tu ‘Amr, da quando hai reso il popolo tuo schiavo, mentre le loro madri li hanno partoriti liberi”.
‘Amr cominciò a scusarsi,dicendo “Io non ero consapevole
di questo''
Allora Umar si rivolse all'Egiziano dicendo “tu puoi andare, e segui la retta via. E se ti viene un dubbio, scrivimi .
E potremmo citare tantissimi altri hadith dello stesso genere... inerenti alla giustizia della Sharia nei paesi islamici.
Un gruppo di storici occidentali imparziali hanno testimoniato lo spirito generoso che ha caratterizzato i Musulmani, ovvero il loro modo di trattare i non-Musulmani. Renault ha scritto:

“l Musulmani nelle città dell'Andalusia hanno trattato i non-Musulmani nel miglior modo possibile. In cambio, i non-Musulmani mostrarono rispetto per la sensibilità dei Musulmani, circoncisero i figli e si astennero dal mangiare maiale”

Il Dott. Gustav Le Bon attribuisce la rapidità dell'espansione dell’lslam tra gli altri popoli al buon comportamento dei Musulmani nei confronti degli altri. Egli dice: “L’assoluta chiarezza dell’lslam e il suo invito alla giustizia, beneficenza e carità, hanno aiutato la sua espansione nel mondo. Per queste qualità molti popoli cristiani lo hanno abbracciato, come gli egiziani che erano cristiani all’epoca del Governo dei Cesari di Costantinopoli.

Questo spiega i motivi per cui nessun popolo, conquistatore o conquistato, è diventato cristiano dopo aver conosciuto L'Islam"

Alcune nazioni sono orgogliose del fatto di provvedere ad assicurare servizi sociali per colui che è nel bisogno, e non c’è dubbio che questi servizi siano meritevoli di lode. Dobbiamo ammettere, comunque, che l’lslam ha preceduto tutte le nazioni e tutti i sistemi nell'istituire questi servizi. La legge islamica applicò provvedimenti per i Musulmani bisognosi: la zakat fu resa obbligatoria per provvedere a coloro che erano nel bisogno e fu incoraggiata la sadaqah volontaria per aiutare i poveri e gli indigenti. Ma non è questo che ora noi intendiamo sottolineare; il punto che qui interessa è come questa forma di sicurezza sociale includa i non-Musulmani nella società Musulmana. La Shari ‘ah ha fatto obbligo allo stato Musulmano di provvedere a tutti i cittadini con un‘invalidità che impedisca loro di lavorare, siano essi Musulmani o non-Musulmani.
Per il loro sostentamento devono essere utilizzati i fondi del Tesoro, e sbaglia il governatore che pecchi di negligenza nel dare a chi spetta di diritto quanto dovuto per legge.

La storia islamica ha registrato meravigliosi esempi di come i Califfi e i governatori Musulmani si siano assicurati che ai non-Musulmani fosse dato ciò che era loro dovuto. Uno di questi è L'episodio, raccontato dall’lmam Abu Yusuf (possa Allah avere misericordia di lui), sul Califfo ‘Umar ibn Al-Khattab che passando davanti a una casa vide un vecchio mendicante cieco che stava sulla porta.
‘Umar lo toccò sulla spalla chiedendogli:

“Di quale comunità sei?“
“Sono un Ebreo”
"Chi ti ha ridotto in questo stato?"
“Non chiedermelo; chiedilo alla jizyah, alla povertà e alla vecchiaia”.
‘Umar portò il vecchio a casa sua, gli diede qualcosa dei suoi fondi personali, e poi mandò a chiamare il capo del Tesoro al quale disse:
“Ti devi occupare di quest'uomo e di tutti quelli come lui; non lo abbiamo trattato equamente. Egli non ha speso i migliori anni della sua vita tra di noi solo per trovare il degrado in vecchiaia”. ‘Umar citò dal Corano:

[Sūrat At-Tawbah 9.60] "Le elemosine sono per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati di raccoglierle, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il riscatto degli schiavi, per quelli pesantemente indebitati, per [la lotta sul] sentiero di Allah e per il viandante. Decreto di Allah! Allah saggio, sapiente."

Umar continuò:

"Il termine fuqara (poveri) si riferisce ai Musulmani, e questo è uno dei masakin (bisognosi) del Popolo del Libro, Allora Umar ordinò di esentare il vecchio e i bisognosi come lui dal pagamento della jizyah."

dice Allah :

[Sūrat Al-Mumtaĥanah 60.8]"Allah non vi proibisce di essere buoni e giusti nei confronti di coloro che non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case, poiché Allah ama coloro che si comportano con equità."

Il trattamento dei Musulmani verso i non-Musulmani residenti nei Paesi Islamici è stato elogiato da questi ultimi.

I Cristiani d’Egitto hanno pubblicato una pagina intera sul giornale Herald Tribune il 15 novembre 1998, sottoscritta da oltre duemila Cristiani tra scrittori, giornalisti, uomini d‘affari, avvocati, medici e personalità di spicco, confermando che: “l Copti esercitano i loro riti religiosi in Egitto in libertà, costruiscono le loro chiese e i loro rapporti con i Musulmani sono molto amichevoli essendo loro completamente integrati nella società”

Nella Sharia dunque non vi sono quindi leggi create dall’Uomo, soggette a cancellazioni o modifiche, contrariamente a ciò che accade nei trattati e convenzioni internazionali odierni, dove vediamo che le leggi sono soggette a cancellazioni o modifiche a richiesta dei legislatori. Anzi alcuni stati scelgono, secondo i loro interessi, le leggi da applicare o non applicare. Le superpotenze e le organizzazioni internazionali sono arrivate al punto di usare quella legge o quei trattati o convenzioni internazionali come arma contro alcuni paesi e non altri.

Le leggi della Shari ‘ah islamica, tra cui i diritti dei non-Musulmani, non sono soggette a simili discriminazioni. Esse sono da applicare ovunque e dovunque. Chi le ostacola o non le applica commette un reato.

Inoltre, quando paragoniamo le condizioni delle minoranze dei non-Musulmani che vivono con i Musulmani, a quelle di coloro che vivono in paesi non-Musulmani, sia oggi che in passato, notiamo una profonda differenza. Cosa accadde ai Musulmani durante le Crociate, sotto l'inquisizione Spagnola, nella Cina comunista o in Unione Sovietica? Cosa sta accadendo loro oggi nei Balcani, in Russia, in Palestina, in India e nelle Filìppine? Sarebbe meritevole riflettere per dare una risposta basata sull’imparzialità , verità e giustizia. Allah è il migliore dei giudici, ed Egli ha stabilito:

“O voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah secondo giustizia. Non vi spinga all'iniquità l'odio per un certo popolo. Siate equi: l'equità è consona alla devozione . Temete Allah. Allah è ben informato su quello che fate.”. (Al-Maîdah 8)

Per chi vuole approfondire di seguito il link per scaricare l'intero libro: http://www.4shared.com/office/otEmFeGace/Islam-Ita_I_Diritti_dei_Non_Mu.html

Nessun commento:

Posta un commento