giovedì 30 giugno 2016

Non saremo privati ​​mai della bontà da un Signore che sorride

Abu Razeen ha riferito: Il Messaggero di Allah, pace e benedizioni su di lui, disse, "Allah sorride alla disperazione dei suoi servi poichè Egli presto la farà cambiare." dissi, "O Messaggero di Allah, il Signore sorride?" Il Profeta disse: "Sì." dissi, "Non saremo privati ​​mai della bontà da un Signore che sorride".
 
Fonte: Sunan Ibn Majah 181, Grado: Sahih (autentico) secondo As-Suyuti
 
Ibn Taymiyyah disse: "L'arabo con la sua ragione e il suo sano istinto naturale comprendeva che quel sorriso serviva per dimostrare la sua grazia e la sua  benedizione. Ciò dimostra che questo attributo è legato alla bellezza e alla lode, e che questo è un attributo della perfezione ".
 
Fonte: Majmu 'Al-Fatawa 6/121
 
عن عمه أبي رزين قال قال رسول الله صلى الله عليه وسلم ضحك ربنا من قنوط عباده وقرب غيره قال قلت يا رسول الله أو يضحك الرب قال نعم قلت لن نعدم من رب يضحك خيرا
181 سنن ابن ماجه كتاب المقدمة أو يضحك الرب قال نعم
المحدث السيوطي خلاصة حكم المحدث صحيح
6/121 قال ابن تيمية فجعل الأعرابي العاقل بصحة فطرته ضحكه دليلا على إحسانه وإنعامه فدل على أن هذا الوصف مقرون بالإحسان المحمود وأنه من صفات الكمال
مجموع فتاوى ابن تيمية العقيدة كتاب الأسماء والصفات الجزء الثاني فصل في ما يجوز أن يسمى الله به

sabato 25 giugno 2016

Le migliori buone azioni vengono effettuate regolarmente, anche se piccole

Umm Salamah ha riferito: l'atto più amato al Messaggero di Allah, pace e benedizioni su di lui, è quello che viene fatto regolarmente, anche se è piccolo.
 
In un altro racconto, disse, "Anche se è facile."
 
Fonte: Musnad Aḥmad 26178
 
Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Albani
 
عن أم سلمة قالت كان أحب العمل إلى رسول الله صلى الله عليه وسلم ما دام عليه وإن قل
وفي رواية ابن حبان قالت وإن كان يسيرا
26178 مسند أحمد باقي مسند الأنصار
3175 المحدث الألباني خلاصة حكم المحدث صحيح في صحيح الترغيب

La ricompensa del Corano

Abdullah ibn Amr ha riferito: Il Messaggero di Allah, pace e benedizione su di lui, disse: "Coloro che pregano con dieci versetti, non saranno mai registrati tra i negligenti. Coloro che lo faranno con un centinaio di versetti, saranno registrati tra quelli obbedienti ad Allah. Coloro che lo faranno  con un migliaio di versetti, saranno registrati tra quelli che avranno enormi ricompense. "
 
Fonte: Sunan Abī Dawud 1398
 
Grado: Sahih (autentico) secondo Al-Albani
 
عن عبد الله بن عمرو بن العاص قال قال رسول الله صلى الله عليه وسلم من قام بعشر آيات لم يكتب من الغافلين ومن قام بمائة آية كتب من القانتين ومن قام بألف آية كتب من المقنطرين
 
1398 سنن أبي داود كتاب الصلاة أبواب قراءة القرآن وتحزيبه وترتيله باب تحزيب القرآن
1398 المحدث الألباني خلاصة حكم المحدث صحيح في صحيح أبي داود

sabato 18 giugno 2016

La distanza minima che permette di abbreviare la preghiera


• Il parere più valido dei malechiti è 48 miglia (81km).
• Ma ancor più valido è quello del pubblico degli ulema: gli shafiiti e gli hanbaliti.
Da Abu Hurayrah (r) il Profeta [ﷺ] disse: «Non è lecito per una donna che crede in Allah e nell’Ultimo Giorno viaggiare la distanza di un giorno e di una notte senza la compagnia di un mahram», narr. al-Bukhari e Muslim.
Dissero: “Questo detto limita la distanza minima considerata come viaggio”.
Di solito chi viaggia, usando animali, copre 48 miglia in un giorno e in una notte.
Ovviamente viaggiare un giorno e una notte non vuole dire muoversi anche di notte, poiché chi viaggia di giorno la notte riposa.
Questo mostra quello che ibn ‘Umar (r) faceva, cioè quando viaggiava abbreviava la preghiera per un giorno di viaggio completo.
• Gli hanafiti sono del parere che il viaggio che permette di abbreviare la preghiera deve essere un viaggio molto lungo, che duri almeno tre giorni.
• I Dhahiriti permettono di abbreviare la preghiera sia per un viaggio lungo che per uno breve.
Allah Ta'ala dice: (Quando siete in viaggio, non ci sarà colpa se abbrevierete l'orazione ..), An-Nisaa’, 101.
Allah non limita la distanza del viaggio, basta che sia una distanza considerata [fra la gente] come viaggio.
Ricordiamo che si può abbreviare la preghiera, per chi viaggia più di 81 km, dopo avere percorso alcuni chilometri [ad esempio 10], ma sapendo di percorrerne almeno 81.
E comunque in tutti i pareri delle 4 scuole e di quella di adh-Dhahiriyyah non c’è un testo (nass) esplicito sul Profeta [ﷺ] che indichi la distanza minima per abbreviare la preghiera.
E quando non c’è un nass esplicito [che identifica una regola che non si può contraddire] è meglio seguire il parere del pubblico degli ulema [in questo caso malechiti, shafiiti e hanbaliti]
https://www.youtube.com/watch?v=cd2u3FvG6SQ
Traduzione a cura di Islamiqra
www.islamiqra.eu
Wa Allahu a’lam

martedì 14 giugno 2016

I diritti dei non musulmani nel Mondo Islamico



BismiLlah Al Rahman Al Rahim 



Le buone relazioni tra Musulmani e i popoli di altre fedi non erano un anacronismo, perchè la loro interazione era basata su due fondamenti dell'Islam stesso : l'intrinseca dignità umana e la libertà di Credo. Sfortunatamente, oggi si sentono accuse verso i crescenti sulla violazione da parte dell'Islam e dei Musulmani dei diritti umani, specialmente da parte dei non-Musulamani. Non c'è prova di questo.

È quindi mio desiderio, in questo riassunto tratto dal libro "I Diritti dei non-Musulmani nel Mondo Islamico", evidenziare questo argomento, affinché i non-Musulmani conoscano i loro diritti, e sappiano cosa l’Islam gli garantisce. Allo stesso tempo anche i Musulmani possano conoscere i diritti degli altri, e non Ii opprimano negandoglieli. Questo studio è stato l’argomento di una conferenza tenuta durante il Simposio sui Diritti Umani nell'Islam, svoltosi a Roma, Italia, dal 19 al 21/ 11/ l42oH. (corrispondente al 25-27 febbraio 2000 d.C.).

Chi sono i non-Musulmani nei paesi Islamici e come venivano trattati?

Chiunque abbia familiarità con la legge islamica (fiqh) sa che gli studiosi Musulmani usano il termine tecnico Popolo del Patto "Dhimmi" riferendosi ai cittadini non musulmani. Chiamati anche popolo del patto e della sicurezza, perchè sono sotto la protezione del patto esteso dal Profeta (pace e benedizione su di lui) e dai Musulmani, e questo patto è valido in eterno!

Un altro esempio del significato di questo termine (dhimmi) è la lettera scritta dal Califfo Abu Bakr as-Siddiq al popolo dei Dhimmi:

“Nel nome di Allah il Benefico, il Misericordioso. Questa è la dichiarazione scritta di ‘Abdullah Abu Bakr, il Califlo di Mohammad (pace e benedizione su di lui), Profeta e Messaggero di Allah. Egli garantisce la protezione delle vostre persone, delle vostre terre, delle vostre comunità religiose, della vostra ricchezza, dei vostri seguaci e servitori, di quelli di voi presenti o all’estero, dei vostri vescovi, monaci e monasteri c di tutti i vostri beni, siano essi grandi o piccoli. Voi non sarete privati di nulla di tutto ciò, ed avrete pieno controllo su tutto. . .”

Ron Landau ha così spiegato il significato del temine «Dhimmì:

“Al contrario dell'Impero Cristiano, che ha tentato di imporre il Cristianesimo a coloro che assoggettava, gli Arabi hanno dato riconoscimento alle minoranze religiose e hanno accettato la loro presenza. Cristiani, Ebrei e Zoroastriani erano conosciuti come Popoli del Patto; in altre parole, le nazioni che godevano di uno status protetto”

La Shari‘ah, che è il codice giuridico e morale dell’Islam, non si è limitata a dare diritti solo ai suoi seguaci; una delle sue caratteristiche distintive è che include in molti dei diritti che in essa si trovano sia i non-Musulmani che i Musulmani. Questo è un aspetto della religione, unico dell’Islam e non è stato raggiunto da nessun’altra religione o sistema. I non-Musulmani hanno un gran numero di diritti generali.
ll Messaggero di Allah, (pace e benedizione su di lui) nel suo sermone del giorno del tashriq (celebrazione del ‘Eid del pellegrinaggio), nel 10° anno della hijrah, disse:

“Ascoltate gente, il vostro Dio è Uno e vostro padre è uno. Dovete sapere che, un arabo non è superiore ad un non-arabo, o un non-arabo ad un arabo, o un uomo di pelle rossa ad uno di pelle scura, o un uomo di pelle scura ad uno di pelle rossa, eccetto che nel timore di Allah. Vi ho comunicato il messaggio?

Un esempio della salvaguardia della dignità dei non-Musulmani è il diritto al rispetto dei propri sentimenti e il modo riguardoso con cui se ne parla, in obbedienza al comandamento di Allah:

[Sūrat Al-`Ankabūt 29.46] "Dialogate con belle maniere con la gente della Scrittura, eccetto quelli di loro che sono ingiusti. Dite [loro]: « Crediamo in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere su di voi, il nostro Dio e il vostro sono lo stesso Dio ed è a Lui che ci sottomettiamo".

il Profeta (pace e benedizione su di lui) disse: “Se la gente della Scrittura vi parla, non credetela e non smentitela, e dite:
‘Crediamo in Dio, nei Suoi Libri e nei Suoi Profeti’; se ciò (che vi hanno detto) era vero, vuol dire che non li avete smentiti, ma se era falso, vuol dire che non gli avete creduto”'

lo non credo che esista sulla faccia della terra una religione o setta che, a questo riguardo, sia più giusta dell’Islam verso coloro che hanno altre fedi. Non ha forse detto Allah nel Sacro Corano:

[Sūrat Saba' 34.24] "Di': Chi provvede a voi dai cieli e dalla terra?» Di': «Allah ». In verità o noi o vi siamo sulla retta via oppure in evidente errore".

“Allah ha onorato l'umanità al punto tale da vietare ai Musulmani di parlare male delle divinità adorate dai politeisti, in modo che i politeisti non siano portati a parlare male di Allah. Se i polìteisti avessero sentito i Musulmani parlare male delle loro divinità, ciò li avrebbe indotti a parlare male di Allah così gli fu vietato di farlo, per evitare un rifiuto ed un odio reciproco”

Ha detto Allah: [Sūrat Al-'An`ām 6.108]"Non insultate coloro che essi invocano all'infuori di Allah, ché non insultino Allah per ostilità e ignoranza . Abbiamo reso belle, [agli occhi di ogni comunità], le loro proprie azioni. Ritorneranno poi verso il loro Signore ed Egli li renderà edotti sul loro comportamento."

Così come gli fu dato grande rispetto anche nella morte; in un hadith viene raccontato che un giorno stava passando un corteo funebre e il Profeta (pace e benedizione su di lui) si alzò in piedi. Gli fu detto, ‘ma è il funerale di un Ebreo’, ed egli rispose, ‘non è forse un essere umano?

l Suoi Compagni seguirono il Suo esempio. Ad al-Qadisiyah, un corteo funebre passò davanti a Sahl lbn Hanif e Qays ibn Sa‘d che erano seduti. Essi si alzarono, ma fu detto loro, “Sono solo abitanti del luogo”. intendendo dei dhimmi. l due uomini risposero, “Il Profeta (pace e benedizione su di lui) si alzò quando un corteo funebre gli passò davanti, e quando gli fu detto che era il funerale di un Ebreo, egli rispose, "non è forse un essere umano?"

E poi ancora un altro hadith :

Quando ‘Amr ibn al-'As era governatore d'Egitto, uno dei suoi figli colpì un
cristiano copto con una frusta dicendo “io sono il figlio di un nobile'.
Il copto andò dal Principe dei Credenti, Umar ibn al-Khattab a al-Madinah, e presentò un reclamo.

Questa è la storia come l'ha raccontata Anas ibn Malik:

Eravamo seduti con Umar ibn al-Khattab quando entrò un egiziano e disse'. principe dei Credenti, sono venuto a chiedere il tuo aiuto''.
Umar g1i domandò quale problema avesse ed egli rispose:

‘Amr usa lasciar correre i suoi cavalli liberamente in Egitto. Un giorno, sono arrivato montando la mia cavalla. Quando passai davanti ad un gruppo di persone essi mi guardarono. Arrivò Muhammad, il figlio di ‘Amr, venne verso
di me dicendo: “Giuro davanti al Signore della Kabah che quella è la mia cavalla”, lo risposi “Giuro davanti al Signore della Kabah che la cavalla è mia”. Egli si alzò e cominciò a picchiarmi con una frusta dicendo: “puoi prenderla perché io sono un nobile” (cioè più degno e generoso di te). ‘Amr venne a conoscenza dell'episodio e temendo che io potessi venire da te, mi mise in prigione. Sono fuggito e sono davanti a te '''

Anas così continua la storia :

Giuro davanti ad Allah, la sola risposta che diede Umar fu di dire all'Egiziano di sedersi. Poi Umar scrisse una lettera a ‘Amr dicendo, Quando riceverai questa lettera, vieni da me e porta tuo figlio Muhammed e poi disse all'Egiziano di restare a al- Madinah finché gli fosse detto che ‘Amr era arrivato.
Quando ‘Amr ricevette la lettera, chiamò suo figlio Muhammed e g1i chiese. “Hai fatto qualcosa? Hai commesso qualche crimine?'' Suo figlio affermò di non aver fatto nulla e ‘Amr chiese, “Allora perché Umar mi scrive di te?'' Cosi andarono da Umar.

Anas continua …

Giuro davanti ad Allah, noi eravamo seduti con Umar e ‘Amr arrivò indossando una veste da beduino ed un mantello. Umar cercò il figlio e lo vide che stava dietro al padre. Umar chiese, “Dov'è l'Egiziano?''
E l'Egiziano rispose: “Sono qui''
Umar gli disse “Qui c'è la frusta; prendila e colpisci il figlio del nobile'' Allora egli la prese e lo colpì vigorosamente mentre Umar diceva ancora e ancora “colpisci il figlio del nobile''.
Non lo facemmo fermare finché non fummo soddisfatti che lo avesse picchiato abbastanza.
Poi Umar disse “Ora devi prenderla e colpire la testa calva di ‘Amr, Giuro su Allah che non ti avrebbe picchiato se non avesse avuto il suo potere''.
L'Egiziano rispose “sono soddisfatto e la mia rabbia si è calmata, O Principe dei Credenti, ho colpito chi mi ha colpito''.

'Umar g1i disse “Giuro su Allah, Se tu lo picchiassi, noi non interverremmo finché non smetti''.
“E tu ‘Amr, da quando hai reso il popolo tuo schiavo, mentre le loro madri li hanno partoriti liberi”.
‘Amr cominciò a scusarsi,dicendo “Io non ero consapevole
di questo''
Allora Umar si rivolse all'Egiziano dicendo “tu puoi andare, e segui la retta via. E se ti viene un dubbio, scrivimi .
E potremmo citare tantissimi altri hadith dello stesso genere... inerenti alla giustizia della Sharia nei paesi islamici.
Un gruppo di storici occidentali imparziali hanno testimoniato lo spirito generoso che ha caratterizzato i Musulmani, ovvero il loro modo di trattare i non-Musulmani. Renault ha scritto:

“l Musulmani nelle città dell'Andalusia hanno trattato i non-Musulmani nel miglior modo possibile. In cambio, i non-Musulmani mostrarono rispetto per la sensibilità dei Musulmani, circoncisero i figli e si astennero dal mangiare maiale”

Il Dott. Gustav Le Bon attribuisce la rapidità dell'espansione dell’lslam tra gli altri popoli al buon comportamento dei Musulmani nei confronti degli altri. Egli dice: “L’assoluta chiarezza dell’lslam e il suo invito alla giustizia, beneficenza e carità, hanno aiutato la sua espansione nel mondo. Per queste qualità molti popoli cristiani lo hanno abbracciato, come gli egiziani che erano cristiani all’epoca del Governo dei Cesari di Costantinopoli.

Questo spiega i motivi per cui nessun popolo, conquistatore o conquistato, è diventato cristiano dopo aver conosciuto L'Islam"

Alcune nazioni sono orgogliose del fatto di provvedere ad assicurare servizi sociali per colui che è nel bisogno, e non c’è dubbio che questi servizi siano meritevoli di lode. Dobbiamo ammettere, comunque, che l’lslam ha preceduto tutte le nazioni e tutti i sistemi nell'istituire questi servizi. La legge islamica applicò provvedimenti per i Musulmani bisognosi: la zakat fu resa obbligatoria per provvedere a coloro che erano nel bisogno e fu incoraggiata la sadaqah volontaria per aiutare i poveri e gli indigenti. Ma non è questo che ora noi intendiamo sottolineare; il punto che qui interessa è come questa forma di sicurezza sociale includa i non-Musulmani nella società Musulmana. La Shari ‘ah ha fatto obbligo allo stato Musulmano di provvedere a tutti i cittadini con un‘invalidità che impedisca loro di lavorare, siano essi Musulmani o non-Musulmani.
Per il loro sostentamento devono essere utilizzati i fondi del Tesoro, e sbaglia il governatore che pecchi di negligenza nel dare a chi spetta di diritto quanto dovuto per legge.

La storia islamica ha registrato meravigliosi esempi di come i Califfi e i governatori Musulmani si siano assicurati che ai non-Musulmani fosse dato ciò che era loro dovuto. Uno di questi è L'episodio, raccontato dall’lmam Abu Yusuf (possa Allah avere misericordia di lui), sul Califfo ‘Umar ibn Al-Khattab che passando davanti a una casa vide un vecchio mendicante cieco che stava sulla porta.
‘Umar lo toccò sulla spalla chiedendogli:

“Di quale comunità sei?“
“Sono un Ebreo”
"Chi ti ha ridotto in questo stato?"
“Non chiedermelo; chiedilo alla jizyah, alla povertà e alla vecchiaia”.
‘Umar portò il vecchio a casa sua, gli diede qualcosa dei suoi fondi personali, e poi mandò a chiamare il capo del Tesoro al quale disse:
“Ti devi occupare di quest'uomo e di tutti quelli come lui; non lo abbiamo trattato equamente. Egli non ha speso i migliori anni della sua vita tra di noi solo per trovare il degrado in vecchiaia”. ‘Umar citò dal Corano:

[Sūrat At-Tawbah 9.60] "Le elemosine sono per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati di raccoglierle, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il riscatto degli schiavi, per quelli pesantemente indebitati, per [la lotta sul] sentiero di Allah e per il viandante. Decreto di Allah! Allah saggio, sapiente."

Umar continuò:

"Il termine fuqara (poveri) si riferisce ai Musulmani, e questo è uno dei masakin (bisognosi) del Popolo del Libro, Allora Umar ordinò di esentare il vecchio e i bisognosi come lui dal pagamento della jizyah."

dice Allah :

[Sūrat Al-Mumtaĥanah 60.8]"Allah non vi proibisce di essere buoni e giusti nei confronti di coloro che non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case, poiché Allah ama coloro che si comportano con equità."

Il trattamento dei Musulmani verso i non-Musulmani residenti nei Paesi Islamici è stato elogiato da questi ultimi.

I Cristiani d’Egitto hanno pubblicato una pagina intera sul giornale Herald Tribune il 15 novembre 1998, sottoscritta da oltre duemila Cristiani tra scrittori, giornalisti, uomini d‘affari, avvocati, medici e personalità di spicco, confermando che: “l Copti esercitano i loro riti religiosi in Egitto in libertà, costruiscono le loro chiese e i loro rapporti con i Musulmani sono molto amichevoli essendo loro completamente integrati nella società”

Nella Sharia dunque non vi sono quindi leggi create dall’Uomo, soggette a cancellazioni o modifiche, contrariamente a ciò che accade nei trattati e convenzioni internazionali odierni, dove vediamo che le leggi sono soggette a cancellazioni o modifiche a richiesta dei legislatori. Anzi alcuni stati scelgono, secondo i loro interessi, le leggi da applicare o non applicare. Le superpotenze e le organizzazioni internazionali sono arrivate al punto di usare quella legge o quei trattati o convenzioni internazionali come arma contro alcuni paesi e non altri.

Le leggi della Shari ‘ah islamica, tra cui i diritti dei non-Musulmani, non sono soggette a simili discriminazioni. Esse sono da applicare ovunque e dovunque. Chi le ostacola o non le applica commette un reato.

Inoltre, quando paragoniamo le condizioni delle minoranze dei non-Musulmani che vivono con i Musulmani, a quelle di coloro che vivono in paesi non-Musulmani, sia oggi che in passato, notiamo una profonda differenza. Cosa accadde ai Musulmani durante le Crociate, sotto l'inquisizione Spagnola, nella Cina comunista o in Unione Sovietica? Cosa sta accadendo loro oggi nei Balcani, in Russia, in Palestina, in India e nelle Filìppine? Sarebbe meritevole riflettere per dare una risposta basata sull’imparzialità , verità e giustizia. Allah è il migliore dei giudici, ed Egli ha stabilito:

“O voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah secondo giustizia. Non vi spinga all'iniquità l'odio per un certo popolo. Siate equi: l'equità è consona alla devozione . Temete Allah. Allah è ben informato su quello che fate.”. (Al-Maîdah 8)

Per chi vuole approfondire di seguito il link per scaricare l'intero libro: http://www.4shared.com/office/otEmFeGace/Islam-Ita_I_Diritti_dei_Non_Mu.html

domenica 5 giugno 2016

Ramadan Mubarak


Se li conosci li eviti: alcuni detti su Ramadan


1. Il mese i Ramadan, il suo inizio è misericordia, la sua metà è perdono e la sua fine è salvezza dal Fuoco. Detto rigettato.
2. Digiunate [che] state in salute. Detto debole.
3. Chi mangia un giorno in Ramadan, senza scusa valida o malattia, non riuscirà a recuperarlo anche se digiunasse tutta la vita. Detto debole.
4. In verità, ad ogni rottura Allah ha dei privilegiati [da salvare] dal Fuoco. Detto debole.
5. Se i servi sapessero cosa c’è in Ramadan, la mia comunità spererebbe che Ramadan fosse tutto l’anno. In verità il Paradiso si abbellisce per Ramadan dall’inizio dell’anno all’inizio dell’anno… Detto debole.
6. Oh Allah benedici Rajab e Sha’ban, e facci raggiungere Ramadan. Detto debole.
7. Alla rottura: «Oh Allah, ho digiunato per Te e con il Tuo sostentamento (rizq) faccio la rottura», detto debole.
Traduzione a cura di Islamiqra
www.islamiqra.eu

giovedì 2 giugno 2016

L’avvistamento differenziato (ikhtilaf al-mataali’)




Aidu-l-fitr 1436, venerdì 17.07.2015 in Arabia Saudita, Giordania, Kuwait, Qatar, Emirates arabe, Bahrain, Indonesia, Malesia, Turchia, Australia, Giappone …
Aidu-l-fitr 1436, sabato 18.07.2015 in Oman, Brunei, Pakistan, India, Marocco, Iran, Somalia, Gibuti, Bangladesh, Afghanistan …
Quando viene avvistato l’inizio della luna nuova, tutti i musulmani sono tenuti a digiunare o a festeggiare Aidu-l-fitr.
Abu Hurayra (r) disse: «Il Profeta [ﷺ] disse: “Digiunate per il suo avvistamento e festeggiate per il suo avvistamento. Se non si vede, completate i 30 giorni di Sha’ban», unanime.
Gli ulema dissero: «Questo è un discorso rivolto a tutta la ummah. L’avvistamento di uno vale  come avvistamento di tuti gli abitanti di un paese, quindi quello di un paese vale per tutti i paesi».
Il detto non riguarda una parte [del mondo] a titolo individuale, ma è un discorso generale per tutti i musulmani.
La considerazione di questo detto, che l’avvistamento di un paese vale per gli altri, è una prova prevalente rispetto a quella di chi sostiene che non è valido. L’avvistamento di un paese è come l’avvistamento di tutti i musulmani, quindi impone agli altri quel che impone a quel paese.
Tra l’altro questo detto spiega il versetto in cui Allah Ta’ala dice: (O voi che credete, vi è prescritto il digiuno), Al-Baqara, 183.E l’imam al-Qurtubi (rh) disse delle Sue parole Ta’ala: (Chi di voi ne testimoni [l’inizio] digiuni):
Secondo la scuola malechita, ibn Wahb e ibn al-Qasim narrarono da Malik che quando gli abitanti di Bassora avvistavano l’inizio del digiuno, la notizia poi giungeva agli abitanti di al-Kufa, di Medina e dello Yemen. Erano tenuti a digiunare, o a recuperare se venivano a saperlo tardi, esegesi al-Qurtubi (2/296) di Al-Baqara, 185.
Gli avvistamenti differenti (ikhtilaf al-mataali’) non sono presi in considerazione secondo il parere del pubblico degli ulema:
– Per gli Hanafiti non si prende in considerazione l’avvistamento differenziato. Se [l’inizio di Ramadan] viene avvistato in Egitto, tutti sono tenuti a digiunare. Gli abitanti dell’oriente sono tenuti a digiunare per l’avvistamento degli abitanti dell’occidente (al-Maghreb).
– Per i Malechiti l’avvistamento in un paese implica il digiuno in tutti i paesi musulmani. Mawahib al-Jalil (2/384).
Alcuni limitarono questa generalità escludendo un paese lontanissimo, come l’Andalusia rispetto al Grande Khorasan.
Disse Khalil nel suo Mukhtasar:
.. e si generalizza [il digiuno] quando viene comunicato.
  • L’autore di ‘Manh al-Jalil sharh Mukhtasar Khalil’ (2/111) [commentò le parole di Khalil]:
    Si generalizza; cioè l’obbligo del digiuno [vale] ovunque giunga la comunicazione dell’avvistamento di due testimoni giusti, che i paesi siano vicini o lontani .. e sono unanimi che da questo si escludono paesi lontani quanto l’Andalusia dal Grande Khorasan.
  • Nello Sharh al-kabir (1/510) dello studioso ad-Dardir
    : .. e si generalizza; cioè il digiuno in tutti i paesi, vicini o lontani senza tener conto della distanza, o della coincidenza o meno dell’avvistamento. Tutti devono digiunare una volta giunto il comunicato.
  • Disse l’autore di al-Musawwa Sharh al-Muwatta’ [ad-Dahlawi]:
    Il parere più forte [fra i pareri di] ash-Shafii è che vale per i paesi vicini e non per quelli lontani. Secondo Abu Hanifa vale per tutti, Hashiyat ar-Rawd al Murbi’ [di ash-sheykh Salih] (3/357).
– Per gli Hanbiliti non si prende in considerazione l’avvistamento differenziato. Tutti i paesi devono digiunare quando [la luna nuova] si avvista in un paese. Al-Mughni di ibn Qudama (3/88-89).
Disse al-Wasir ibn Hubeyra, della scuola hanbalita:
Sono unanimi che se di notte si avvista [l’inizio Ramadan] in modo evidente, tutto il mondo è tenuto a digiunare.
Ibn al-Qasim disse:
 .. [tutto il mondo è tenuto a digiunare] anche in caso di differenza nell’avvistamento, è il parere più valido della scuola malechita, Hashiyat ar-Rawd al-Murbi’ (3/357).
Dall’Enciclopedia giuridica Kuwaitiana (22/35):
Il pubblico degli ulema è del parere di non prendere in considerazione l’avvistamento differenziato. Ma c’è chi lo prende in considerazione soprattutto fra paesi distanti
Lo studioso al-Albani disse:
[Non prendere in considerazione l’avvistamento differenziato] lo sostengono diversi ulema esaminatori (al-muhaqqiqun) come sheykhu-l-Islam ibn Taymiyyah, ash-Shaukani e as-Siddik Hassan Khan ed altri.
Sheykhu-l-Islam (rh) disse: «La norma sta nella comunicazione per le sue parole: “Digiunate per il suo avvistamento”, quindi chi riceve il comunicato dell’avvistamento deve digiunare senza limite di distanza .. [e alla p.111:] Il parere di chi mette il limite della distanza o della provincia contrasta con la ragione e con la Sharia», Majmu’ al-fatawa (25/107).Lo studioso as-Siddik Hassan Khan disse: «Quando gli abitanti di un paese avvistano, tutti sono tenuti a digiunare. I detti annunciano chiaramente di digiunare all’avvistamento e festeggiare all’avvistamento. È un discorso rivolto a tutta la ummah. Quindi chi lo avvista ovunque sulla terra, l’avvistamento vale per tutti», ar-Rawda an-Nadiyyah (1/537),  Tamam al-Minnah (p.398).
Oggi giorno i mezzi di comunicazione sono molto avanzati, non c’è quindi più l’attenuante della distanza che influisce come in passato e sulla quale i giurisperiti si basavano per considerare la differenza nell’avvistamento per paesi molto distanti.
Ibn ‘Adul Barr disse: «[Gli ulema] sono unanimi che la distanza, come quella dell’Andalusia rispetto al Khorasan, non influisce sull’avvistamento».
Molti purtroppo contraddicono l’unanimità.
Le frontiere politiche non hanno alcun valore e le sentenze sharaitiche vanno rispettate.
Traduzione a cura di Islamiqra
Allah Ta’ala dice: (Chi si separa dal Messaggero dopo che gli si è manifestata la guida, e segue un sentiero diverso da quello dei credenti, quello lo allontaneremo come si è allontanato e lo getteremo nell’Inferno. Qual triste destino), Le Donne, 115.

La tomba del Profeta -pace e benedizione su di lui- dentro la moschea di Medina


Quando morì il Profeta -pace e benedizione su di lui, fu sepolto nella stanza di Aisha (r). Dopo due anni e mezzo vi fu interrato anche suo padre Abu Bakr (r).
‘Umar (r) provvide alla prima espansione della moschea profetica senza incorporare quella stanza con le due tombe.
Con il terzo ampliamento le sepolture entrarono nella moschea. Era il 94H, dopo il califfato ben guidato (al-khilafah ar-rashidah), all’epoca di al-Walid ibn Abdulmalik, che era succeduto al padre Abdulmalik ibn Marwan.
Il fatto fu disapprovato da diverse persone fra di loro Said ibn al-Musayyib (rh), uno dei migliori predecessori.

Fatwa di Ibn Baz a riguardo
Il Profeta -pace e benedizione su di lui- disse: «Allah ha maledetto gli ebrei e i cristiani per aver preso le tombe dei loro Profeti come moschee», unanime.
Da Aisha (r): «Umm Salama e Umm Habiba accennarono al Profeta -pace e benedizione su di lui- di aver visto in Abissinia una chiesa con delle figure. Egli -pace e benedizione su di lui- disse: “Quelli, quando moriva un uomo pio costruivano una moschea sopra la sua tomba e creavano quelle figure. Essi sono le creature più malvage presso Allah”», unanime.
Jundub ibn Abdullah al-Bajali disse: «Udii il Profeta -pace e benedizione su di lui- dire: “In verità, Allah mi ha preso per khalil (amico) come ha preso Abramo per khalil. Se dovessi prendere qualcuno per khalil prenderei Abu Bakr. Coloro che vi precedettero presero le tombe dei loro Profeti e dei loro pii per moschee e io vi lo impedisco”», Muslim.
Da Jabir (r): «Il Profeta -pace e benedizione su di lui- vietò di intonacare la tomba, di sedersi e di edificarvi sopra», Muslim.
Questi detti provano esplicitamente il divieto di costruire le moschee sopra le tombe e la maledizione per chi lo fa. Provano anche il divieto di costruire sopra le tombe e di edificarvi delle cupole, perché è uno dei mezzi che porta al politeismo e all’adorazione dei morti all’infuori di Allah, come successe in antichità e succede ancora oggi.
Il dovere dei musulmani quindi è di fare attenzione al divieto del Profeta -pace e benedizione su di lui- e non lasciarsi trarre in inganno da quello che la maggior parte della gente commette.
Il credente cerca sempre la verità e la acquisisce quando è alla sua portata.
La verità si riconosce con le prove tratte dal Corano e dalla Sunna e non dai pareri e dall’agire delle persone.
Il Profeta -pace e benedizione su di lui- e i suoi due compagni [Abu Bakr (r) e ‘Umar (r)] non furono sepolti nella moschea, ma nella stanza di Aisha (r). Quando la moschea fu allargata la stanza entrò a far parte della moschea già nel primo secolo.
Questa non si considera sepoltura nella moschea, perché il Profeta -pace e benedizione su di lui- e i suoi due compagni non vi furono trasportati ma la stanza fu aggiunta alla moschea a causa dell’ampliamento. Quindi non è una prova che permette di costruire sopra le tombe o di costruire moschee sopra le tombe o di seppellire nelle moschee.
L’opera di al-Walid ibn Abdulmalik non contiene alcuna contraddizione con la Sunna.
E Allah è il Patrono del successo.
Traduzione a cura di Islamiqra
Link fatwa

mercoledì 1 giugno 2016

La grotta di Thawr


È certo che la grotta di Thawr, dove il Profeta -pace e benedizione su di lui- e Abu Bakr si nascosero era chiusa da una ragnatela e da un nido di piccione?
Il migliore dei detti, quello narrato da Ahmed e at-Tabarani su ibn Abbas, è classificato debole secondo al-Albani e Shu’ayb al-Arna’uut, mentre gli altri sono inaccettabili.
Quello che si addice invece al versetto: (Se voi non lo aiutate Allah lo ha già soccorso il giorno in cui i miscredenti l'avevano bandito, lui, il secondo di due, quando erano nella caverna e diceva al suo compagno: «Non ti affliggere, Allah è con noi». Poi, Allah fece scendere su di lui la presenza di pace, lo sostenne con truppe che voi non vedeste, e rese infima la parola dei miscredenti, mentre la Parola di Allah è la più alta. Allah è eccelso, saggio), Il Pentimento, 40, è che le truppe fossero di angeli e non il ragno con i due piccioni.
L’imam al-Baghawi disse: «Erano degli angeli, scesi per distrarre i volti e gli sguardi dei miscredenti dal vederlo», e Allah Ta'ala ne sa di più.


Dalle fatawa di Abdulaziz ibn Baz (rh)


Traduzione a cura di Islamiqra